Nuove librerie a Torino

Periodicamente si sente lanciare l’allarme che il mondo dei libri è in profonda crisi, ed effettivamente la situazione non è rosea, anzi, ma del resto non lo è nemmeno in altri settori, e lo zoccolo duro dei lettori sembra comunque resistere, anche se tristemente in minoranza rispetto alla maggioranza della popolazione.

A Torino in questi ultimi anni sono scomparse numerose librerie indipendenti: Druetto, Lattes, Zero in condotta, Libri e non solo…, la Libreria del Salone della Stampa, ma questa seconda metà del 2012 registra quattro nuove aperture.

Tecnicamente libri e caffè, in Corso Lione 85/13/c, precisamente nella zona pedonale di piazza Delpiano, mette insieme la filosofia dei libri con quella del bar, presentando proposte alternative e incontri, in un’area fuori dal centro, tra Borgo San Paolo e Santa Rita, a due passi dal Parco Ruffini, in nome della filosofia di portare i libri e la cultura dove non c’è ancora.

Dopo oltre vent’anni alla Torre di Abele, nelle sue due sedi di via Pietro Micca, Rocco Pinto apre con amici e soci Il Ponte sulla Dora in via Pisa 46, nella zona che un tempo era nota solo per il Cimitero Monumentale, ma che ora ospita anche il Campus Einaudi, il Cineporto e le abitazioni di vari torinesi vecchi e nuovi. Anche qui desiderio di stare sul territorio e di proporre libri diversi da quelli dei grandi circuiti, e si parte con una maratona il 30 novembre, dalle sei del mattino in poi, a ribadire il desiderio di stare sul territorio.

La Libreria Thèrese della zona Vanchiglia, in corso Belgio 49 bis, ha due titolari promotori dell’iniziativa Profumi per la mente, per portare i libri fuori dalle librerie, ad eventi o in giro per le strade italiane. In questi giorni inaugura un nuovo legame, quello con lo storico cinema Centrale d’essai di via Carlo Alberto 27, da qualche tempo zona pedonale, mettendo insieme un cinema con una libreria e creando un luogo di aggregazione, dove si potrà entrare per vivere la cultura in diverse maniere.

Per chi ama libri e fumetti, sostenendo che non esiste differenza sul come raccontare una storia, e per chi sostiene che i fumetti e il mondo intorno ai medesimi è una cultura di tutto rispetto, c’è dalla prima metà di novembre Steamboat, in via Po 53, voluta e creata da Vittorio Pavesio, editore, esperto di fumetti e inventore di Torino Comics. Steamboat vuole essere una fumetteria, un bar, un circolo culturale, uno spazio per incontri e mostre, un punto di riferimento per gli amanti del cosplay, uno spazio commerciale ma non solo, in modo da essere un altro luogo per fare cultura, una cultura che comprende tutto il mondo che ogni anno si ritrova a Torino Comics e nelle altre fiere.

C’è da incrociare le dita di fronte a queste nuove aperture, che rompono una monotonia fatta ormai solo di cambio oro, negozi di abbigliamento a basso costo, gadgettistica di basso profilo e grandi catene spesso irraggiungibili come prezzi. Del resto che ci sia gente, oltre tutto privati, che vuole investire in cultura e aggregazione, non può che rendere felici.

 

Elena Romanello

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