Il paradiso dei gatti

Il paradiso dei gattiIl 17 febbraio è la festa del gatto in Europa, è stata scelta come data per vari motivi. Il 17 allude alle sette vite dei gatti, il mese è stato scelto perché dominato dal segno dell’acquario noto per il suo amore per la libertà e la ribellione, per essere anticonformista, una chiara allusione alla autonomia dei felini. Tuttavia se si vuole visitare il paradiso in terra dei gatti bisogna andare nel sud ovest del Giappone in una remota isola circondata dal mare dal nome esotico di Aoschima. L’isola un tempo contava molti abitanti, anzi ebbe un incremento demografico nel 1945 quando, finita la guerra, ospitò gli sfollati dei bombardamenti americani. Fu proprio nel 1945 che si decise di incrementare in modo considerevole la presenza di gatti sull’isola per combattere il preoccupante dilagare dei topi. L’isola era arrivata ad avere ben 900 abitanti su uno spazio di terra esiguo di appena un km e mezzo. Poi l’isola si è spopolata ed ha conosciuto il declino. I giovani sono andati via, gli anziani sono deceduti. Gli unici abitanti dell’isola sono ventidue, per lo più pensionati, ex pescatori. Per ogni abitante ci sono otto gatti a testa in proporzione. I gatti sono divenuti padroni dell’isola, se ne vedono molti in massa, occupano il porto, colonizzano le case abbandonate. Sull’isola non c’è traffico, non ci sono auto, hotel, ristoranti, biciclette. I gatti hanno proliferato per l’assenza di predatori e del controllo delle nascite con la sterilizzazione, tuttavia una decina di esemplari sono stati sterilizzati dalla veterinaria del luogo. L’isola, come è facile prevedere, è divenuta una attrazione turistica di rilievo anche se gli anziani del posto che accudiscono i gatti sono stanchi di vedere gente estranea. I turisti giungono sull’isola con veri e propri ferry boat che possono contenere una trentina di persone tra questi ci sono molti appassionati che portano con loro molto cibo in scatola per gatti come omaggio. Ora sull’isola ci sono molte scorte di cibo per gatti da smaltire.


 

Ester Eroli

 

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