Calabrone

Nella classificazione di Linneo del 1761 quello che a livello popolare è conosciuto come calabrone si chiama vespa crabo. Sviluppatasi in prevalenza nel nord America e in Europa è la più grande vespa conosciuta carnivora, predatrice di insetti e frutta, nemico della agricoltura . Il suo colore è bruno rossiccio con macchie gialle, ma ci sono quelle che hanno strisce gialle più scure o di altro colore ed appartengono ad altre sottospecie e variano pure per forma oltre che per colore. Il nido quasi sempre di forma sferica  è costruito con le mandibole ed è fatto di carta, fibre vegetali come rami di alberi, legno, e per il 70% di saliva. Appare resistente e impermeabile alla pioggia e all’acqua e spesso fatto con fango. il nido leggero è fatto di azoto, carbonio, ossigeno e calcio e silicio e con i componenti del suo suolo dove sorge. Ogni colonia ha la sua tecnica di costruzione. In Cina si trova la vespa velutina detta calabrone killer o asiatico che è molto più pericoloso se colpisce alla gola può togliere il respiro e portare alla morte. Esistono oltre dieci sottospecie che vanno dal colore fulvo, al giallo chiaro e scuro. In Italia è diffuso il calabrone detto germano. La vespa regina può arrivare a 35 mm di lunghezze e vive in colonia insieme alle vespe operaie più piccole e sterili che hanno vari compiti come nutrire i piccoli e compiti guardiani. Si tratta di una vespa diurna che gira poco la notte, solo se attratta da luci. Gira nel periodo autunno-estate. E’ indifferente all’uomo e lo attacca solo se si avvicina al nido. Al livello addominale questa vespa femmina, i maschi non colpiscono, ha un pungiglione che non si conficca nelle carni  e quindi può pungere ripetutamente che sprigiona un veleno anche se il suo effetto è sempre rapido e transitorio ma solo nelle persone non allergiche, per loro c’è in agguato lo shock anafilattico. Il calabrone è aggressivo e si mette in difesa solo per proteggere il nido e i nuovi nati.

La regina dopo un periodo di ibernazione depone le uova in cellette nel nido esagonali. le larve delle uova vengono nutrire per settimane con carne di insetti, poi si trasformano in vespe. La regina uccide le vespe non sue. A settembre vi è il massimo sviluppo di una colona la cui attività è intensa per nutrire i piccoli. la regina in estate cresce e si ingrassa e accumula grasso corporeo in attesa dell’inverno . nell’ultima covata di uova nascono pure i maschi oltre che femmine. In inverno avvengono gli accoppiamenti e la femmina cerca maschi di altre colonie. In ottobre la regina muore fuori dal nido e poi muoiono le operaie. il nido odora di marcio perché sta per estinguersi a vantaggio di altre colonie più giovani. Si deve garantire il ricambio generazionale. Dopo il letargo si formano nuove colonie. Il vecchio nido abbandonato diventa rifugio di insetti e formiche dove alcuni calabroni sopravvissuti passano insieme l’inverno. il letargo avviene in tronchi di alberi marci e sotto terra.   I calabroni sono pericolosi perché oltre ad attaccare l’uomo, ci sono stati casi di morti,  mangiano le api domestiche per darle in pasto alle larve e danneggiano le arnie. La loro puntura può causare gonfiore, febbre, orticaria, palpitazioni, spossatezza ecc. Per chi non dorme molto di natura può essere nociva la sua puntura

In Germania è stata dichiarata specie protetta  e non si possono bruciare i nidi per ragioni pratiche se no la specie rischia la estinzione. Spesso si proteggono specie molto dannose per l’uomo, la natura e l’agricoltura.

 

Ester Eroli

 

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