CATTIVERIE

I parenti ci sono sempre vicini, alcuni sono perfetti, ci aiutano nel bisogno, ci invitano nella loro casa,  ci invitano alle loro feste e cerimonie. Con alcuni siamo in sintonia sia dal punto di vista caratteriale che sociale. Si fanno programmi insieme senza ripensamenti,  si condividono esperienze e sogni. Alcuni parenti sono discreti accompagnatori, ci sono amici con loro procede tutto senza scosse. A natale le nostre porte si aprono a loro per giocare insieme e condividere pasti allegri.

Ci sono però anche parenti egoisti, meschini, che ci mettono in ridicolo, che ridono di noi, che disapprovano il nostro operato. Ci sono alcuni che si sono incattiviti nel tempo per varie banalità che loro puntigliosi sottolineano. Allora come impazziti ci detestano, ci trascurano, ci escludono. Poi si scoprono anche quei parenti che sembrano che abbiano la cattiveria incorporata nel dna. Nel loro universo noi non ci siamo, sfiguriamo. Sono magari parenti molto ricchi che si sentono superiori perché appartengono a un altro ceto e allora ci evitano con decisione. Ci bastonano perché non siamo alla loro altezza. Da loro non riceviamo appoggi solo aspre critiche. Da certi parenti superbi non otteniamo niente. Non serve pregare per la loro presenza. Non vengono a trovarci visto che la nostra casa è semplice, senza pretese. Alcuni parenti ci evitano anche per il diverso stile di vita. Allora noi ci accontentiamo di altre amicizie, di sostituti e surrogati..

I parenti che hanno la cattiveria nel sangue spesso vengono smascherati perché si comportano in nodo uguale con altre persone che invece di tacere si mostrano risentiti e si ribellano. Noi invece stiamo zitti per convenienza e buona educazione.

 

Ester Eroli

 

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