CHININO

Strychnos pseudoquina, known as ‘Quina-do-cerrado’

Il chinino, forse parola inca,  è un alcaloide naturale, un principio attivo di uso orale, ricavato dalla corteccia di una pianta sempreverde del Perù del genere Chincona. Il nome si coniò nel seicento quando la moglie del vicerè del Perù Ana Cinchon fu guarita dalla pianta dopo aver contratto la febbre malarica. Linneo la classificò come albero della china. Gli spagnoli furono i primi a usarlo per scopi terapeutici contro la malaria e come analgesico, contro i crampi muscolari. In Europa il chinino fu introdotto dai gesuiti spagnoli. Furono studiosi francesi ad occuparsi di descrivere le caratteristiche della pianta.

In Italia a partire dal seicento si usava per scopi terapeutici. Riviste mediche italiane ne parlarono ampiamente. Nel secolo scorso in Africa si usava per guarire la malaria, veniva mescolato con menta, limone e cacao. Di solito viene metabolizzato dal fegato ed espulso nelle urine.

Il suo uso, specie per lunghi periodi, può provocare confusione mentale, disturbi visivi, edema, disfagia, sordità, vertigini, sincope, emicrania, agitazione, nefrite, asma, angina pectoris, ipoglicemia, alterazioni della ves e delle analisi, urine scure, nausea, cefalea, vomito, dolori addominali, diarrea, tachicardia, pelle arrossata, convulsioni, alterazioni metaboliche specie se assunto con succo di pompelmo, infezioni, insufficienza renale e epatica specie in gravidanza, anemie, aritmie, trombosi, epatiti, sonnolenza, perdita di coscienza, atonia, depressione, metabolismo alterato. Può alterare il dna e la capacità di guidare. Può interagire con altri farmaci anche omeopatici perché stimola le cellule del pancreas.

Il chinino può essere tossico per chi ha allergie e anemie. Per i bambini la quantità somministrata dipende dal peso corporeo e per via orale. Per gli adulti si usa l’endovena. Si sono avuti casi di resistenza al farmaco.

Tracce di chinino si trovano nei bitter al limone, nell’acqua tonica, nel rosso antico, negli aperitivi come l’aperol, nel cynar, nel martini rosso. Molti bevono queste bibite ignorando il reale contenuto.

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