Deridere

In passato la presentazione del fidanzato alla famiglia di origine era un vero  e proprio rito  a cui nessuna ragazza si sottraeva. Di solito un fidanzato era per la vita e non c’erano tante relazioni come oggi. Il ragazzo veniva invitato a pranzo o a cena in pompa magna. Si cucinavano i piatti più prelibati, i manicaretti più tradizionali, le ricette più succulente. Non doveva mancare la pietanza più amata dal giovane,  il vino migliore, la torta e i dolci anche tipici. I più ricchi facevano confezionare la torta da un noto pasticcere con magari incisi o scritti i nomi dei futuri sposi. La conversazione era seria, sobria anche perché in ballo c’era un progetto nunziale, di matrimonio.

La ragazza di vestiva in modo costumato, con abiti eleganti ma censurati drasticamente. Non c’erano spacchi, scollature eccessive che andavano incontro alla disapprovazione della famiglia. Non si indossavano abiti seducenti e la regola valeva per tutte le donne presenti al banchetto.

Il ragazzo, il fidanzato si vestiva in modo giusto, si mostrava gentile, educato, si dava un contegno. Non si mostrava ribelle, chiassoso, distratto, turbolento. Si mostrava legato alla ragazza, quasi in un rapporto di dipendenza affettuosa. Evitava di parlare troppo di sé. Si mostrava sensibile, umano, garbato essendo deciso a fare colpo. Di solito portava fiori, regali anche alla futura suocera.  Intendeva mostrarsi diverso, impegnato, corretto. Seguiva le conversazioni con diligenza e rispetto. Poi terminata la cena si congedava e tornava a casa.

Ora assistiamo rassegnati a un vero stravolgimento di questa usanza. Le ragazze presentano un ragazzo a settimana. I ragazzi di turno deridono le abitudini della famiglia, deridono persino il menù  e persino il mestiere del padre della ragazza. Fanno apprezzamenti pesanti usando parole volgari. Poi salgono con i piedi sui salotti e si vestono in modo sconcio. Inoltre bevono come spugne senza curarsi di nessuno. In passato anche i bevitori più accaniti bevevano di meno per apparire onesti e precisi. I ragazzi di oggi poi dopo l’incontro, in cui non va tutto liscio, si recano in discoteca, nei luoghi di divertimento dove raccontano agli amici, durante la nottata, come hanno trascorso il primo incontro con la famiglia continuando i commenti cattivi. Vengono derisi nonni, zii, cugini. Si prendono in giro sorelle, fratelli, si imita la  voce dei suoceri. Se il suocere è un intellettuale viene deriso e odiato, se è un operario viene visto come una nullità. Si deride persino i vestiti delle donne di casa come se fosse determinante.

La famiglia della ragazza viene fatta a pezzi e se si cambiano più ragazze ci si ritrova sempre punto daccapo a ripetere le stesse frasi demolitrici. Nessuno in fondo si prende la briga di insegnare a questi giovani rampanti un po’ di educazione, magari un briciolo.

 

Ester Eroli

 

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