Il santo dei Giovanni

In provincia di Teramo, ai piedi del maestoso Gran Sasso, si trova un santuario fondato da San Francesco D’Assisi. Un santuario che si staglia all’interno di un panorama montano bellissimo. All’interno del santuario si trovano le spoglie mortali di San Gabriele dell’Addolorata. Il santuario mostra un chiaro esempio di arte sacra moderna. Ma aldilà dell’arte il fulcro principale è la presenza del corpo del santo. Ma chi era veramente Gabriele ? Da ragazzo era un giovane come tanti altri, amava la caccia, il ballo, il teatro. Come tanti giovani si divertiva, rideva, scherzava. A un certo punto della sua vita sentì una voce interiore che lo spinse a farsi religioso passionista, contro la volontà paterna. Nota era la sua devozione alla Madonna Addolorata e a Cristo Crocefisso, devozione che compare nei suoi diari e nelle sue lettere. Di lui resta un ricco epistolario. Il suo destino era segnato. Era nato ad Assisi e gli era stato imposto il nome di Francesco, come il poverello di Assisi. Fu battezzato dove venne battezzato San Francesco. Morì giovane di tubercolosi ossea dopo varie tribolazioni, le stesse sofferenze che patì San Francesco nella morte. Il giovane Gabriele, nome impostogli con la consacrazione, è considerato il protettore della gioventù dato che morì a soli ventiquattro anni. Molti sono i giovani che dichiarano di essere stati miracolati e che giungono in pellegrinaggio da ogni parte. Il santuario è colmo di ex voto e fotografie di giovani. Ogni anno a marzo per i 100 giorni prima dell’esame di stato folle di scolaresche si recano al santuario per pregare per il buon esito dell’esame. Lo ha dichiarato santo Benedetto XV, e Pio XI lo ha dichiarato patrono della gioventù cattolica. Il suo culto ha raggiunto persino il Canada, l’Australia, è il patrono e protettore dell’Abruzzo. Quello che ci colpisce di lui è la sua vita, simile a quella di molti altri santi. La sua vita fu caratterizzata da dolori e problemi di salute, pensiamo a Padre Pio e altri santi che soffrirono a causa della salute del corpo. I santi sembrano soffrire come Cristo sulla croce per la salvezza dell’umanità e nel caso di Gabriele, in particolare per la salvezza dei giovani.

 

Ester Eroli

 

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