Juke box, un mondo scomparso

All’apparenza la vita scorre monotona e i giorni si susseguono ai giorni. In realtà tutto muta rapidamente e spesso ci sentiamo franare la terra sotto i piedi. Il nostro mondo, i nostri punti di riferimento si sgretolano come cristalli di sale. Le cabine telefoniche sono un lontano ricordo. I cinema si svuotano sempre di più e al loro posto, specie nelle grandi città, subentrano le sale bingo. Nei luoghi di ritrovo in passato si potevano vedere splendidi mobili di legno o altro materiale detti juke box, letteralmente contenitori armonici di musica. Nei bar, nei luoghi di intrattenimento oltre al flipper c’erano i juke box. In America negli anni cinquanta se ne produssero moltissimi e in vario stile, a seconda delle mode del momento. Bastava inserire una moneta all’interno per ascoltare la canzone scelta e selezionata. Nei film, nei telefilm, nella pubblicità del passato si possono ancora ammirare dei juke box con accanto molti giovani intenti a divertirsi ballando musiche scatenate. Il consumismo aveva creato anche una moda per queste macchine per la musica. Quelli di ultima generazione erano realizzati in plastica e si poteva ascoltare 45 giri in vinile. Essendo un prodotto competitivo molte aziende di produzione ingaggiarono fra loro una vera concorrenza. La lotta fra le ditte si concludeva immancabilmente con l’introduzione di un nuovo modello sul mercato. Le vecchie generazioni ripensano a questo strumento e sospirano. In effetti a ben guardare qualcosa si è perso. I cinema come i juke box consentivano alla gente, ai giovani, agli adolescenti di incontrarsi, di familiarizzare, di socializzare. Ora lo stesso divertimento è diventato solitario. Si ascolta la musica con le cuffie persino sui mezzi pubblici, ci si estranea totalmente. Ogni divertimento mira al soddisfacimento personale e individuale. Si affittano cassette di film e si vede il film in casa da soli o con pochi amici. Una chiusura a tutto tondo. Siamo prigionieri della tecnologia, di noi stessi e guardiamo il mondo attraverso splendide sbarre d’oro. Ci sentiamo liberi nelle nostre scelte e invece siamo in trappola. Evadere dal carcere non è facile. Molti nel carcere sognano ancora di ballare al ritmo di un lento vicino a un juke box.


 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

1 di