Lotte fra giovani e anziani

Ogni persona, di qualsiasi età e nazionalità, ha bisogno di legami umani, legami che uniscono, che rinvigoriscono aldilà di un malinconico sentimentalismo, legami che oltrepassano le differenze, le diversità di classe. Invece in ogni contesto si ritrovano situazioni che ricordano le differenze. Forze esterne determinano costanti mutamenti negli atteggiamenti umani.  Nessuno è pronto a dire addio a vecchie consuetudini. Le scelte sono sempre dettate da vecchie tradizioni dure a morire. Il cambiamento è solo apparente e formale.

Molti anziani a, con il  loro bagaglio di esperienze, i nostri giorni in cerca di compagnia si recano nei centri anziani sorti nei molti quartieri delle città e delle periferie, dei paesi e dei centri urbani. Si recano per giocare a carte, a bocce, per dialogare, per filosofare sulla vita.

I centri anziani però non sono solo luogo di dolcezze, di svaghi, di gioie dove si riuniscono persone pacifiche. Spesso sono luoghi di veleno e pettegolezzo, luoghi negativi per il corpo e per lo spirito, poco efficaci per risollevarsi.

Ci sono stati casi, molto frequenti, di litigi spaventosi donne che si sono accapigliate per spartirsi dei corteggiatori, uomini che hanno litigato per una festa di carnevale, per una gita, per il gioco delle carte. Sono volate parole grosse, persino visioni di coltelli. Un mondo rozzo, primitivo, selvaggio. Si sono sentite grida, parole di rivalsa. Ci sono stati casi di donne messe alla porta con una scusa, escluse a cui è stato sbarrato l’accesso per futili motivi, perché troppo ricche, troppo carine. Molti sono stati costretti ad uscire di scena, ad abbandonare il campo. Atteggiamenti che hanno indignato per la loro inciviltà, sbalordito, su cui molti hanno steso un velo pietoso. I figli degli interessati sono rimasti di stucco, storditi.

il mondo degli anziani è stato contaminato da quello dei giovani dove sono frequenti risse e botte, lotte di potere.

Allora la modernità con i suoi centri anziani ci fa venire una terribile nostalgia dei vecchi tempi dove gli anziani erano tenuti in casa e partecipavano attivamente agli eventi familiari.

 

Ester Eroli

 

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