Mondo d’amore

La bellissima e intramontabile canzone di Gianni Morandi ci fa riflettere sul concetto di mondo d’amore. Tutti noi cerchiamo di costruirci il nostro mondo d’amore. Nella nostra cerchia includiamo i genitori in primis, i nonni, i fratelli, le sorelle, il compagno/a, gli zii, i cugini, i nipoti. Spesso allarghiamo il cerchio e finiamo per includere nel nostro mondo gli amici d’infanzia, gli amici del cuore. Siamo con loro disponibili, aperti, sinceri. Difficilmente tentiamo di allargare ulteriormente il cerchio. Nel nostro mondo d’amore, o in quello che noi consideriamo tale, non trovano spazio i colleghi di lavoro, i vicini di casa, gli abitanti del nostro quartiere, i connazionali, le persone conosciute, gli amici occasionali. Loro sono tenuti a distanza, fuori del nostro cerchio-mondo, tenuti a bada, allontanati, o peggio ignorati, non considerati. Non siamo portati ad allargare le braccia e alla fine il nostro mondo d’amore risulta piccolo, asfissiante, angusto, chiuso. Le persone si contano sulla punta delle dita, sono persone di vecchia data, vecchie conoscenze, ma di fronte al nuovo ci blocchiamo, abbiamo riserve. Siamo generosi solo con chi amiamo profondamente gli altri a ben guardare possono in teoria anche morire di fame. Gli altri non ci interessano, non fanno parte del nostro mondo, potrebbero esserci utili ma solo ipoteticamente. Al momento preferiamo ignorare gli altri. Abbiamo raggiunto la nostra posizione, tanto agognata, siamo persone inserite nella società di degno rispetto, non possiamo abbassarci a considerare quello che risulta fuori della nostra portata. Così uomini politici di rispetto considerano solo i membri del proprio partito, del proprio circolo, del proprio ambiente gli altri sono solo dei perfetti sconosciuti. Forse non sanno che l’elettorato è anche costituito da quella massa di sconosciuti dal volto anonimo. Invece tiriamo avanti, non ci soffermiamo e il nostro mondo d’amore perfettamente strutturato, composto alla fine perde pezzi. Infatti i genitori e i nonni muoiono con il tempo, con il compagno/a ci separiamo, i figli vanno a lavorare all’estero, i nipoti si dileguano presi dagli impegni. Di quel mondo d’amore quasi perfetto non resta traccia se non nel nostro cuore, che fa fatica a riprendersi dalle perdite. Il nostro mondo si assottiglia, si riduce poi si sgretola e alla fine crolla come una torre minata alle radice, come una pianta colpita da una malattia che non lascia scampo. Alla fine il nostro mondo è formato solo da noi stessi. Milioni sono i nuclei familiari costituiti da una sola persona. I pregiudizi, la paura ci impediscono di ingrandire il nostro mondo d’amore, che difendiamo come tigri. Non accettiamo intromissioni nel nostro mondo fasullo. E’ infatti un mondo che si rivela fragile. Perduto il nostro mondo ci sentiamo anche noi perduti. Costruire in poco tempo un altro mondo non è facile. Per anni siamo stati abituati al nostro che stava sempre lì fermo e ci sosteneva. Purtroppo amiamo a senso unico e solo chi ci ama.


 

Ester Eroli

 

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