MULLER

Valentino Muller era nato il 15 agosto del 1891 nella Bassa Franconia tedesca in una famiglia profondamente cattolica. Studiò nel seminario vescovile  e divenne medico. Durante gli studi universitari entrò nella associazione cattolica giovanile. Durante la prima guerra mondiale fu arruolato come sanitario meritando una decorazione al valore in argento e fu fatto prigioniero dagli inglesi. Dopo la guerra si laureò nella università di Wurzurg e divenne un medico famoso nella Baviera. Aprì uno studio medico dove curava pure pazienti ebrei perseguitati dai nazisti, infatti finì sotto osservazione del regime nazista. Nella seconda guerra mondiale fu richiamato al fronte con il grado di colonnello medico e lavorò sul fronte russo, polacco, francese con il compito anche di allestire ospedali da campo per i feriti. Nell’autunno del 1943 viene inviato ad Assisi in Italia dove conosce il vescovo Nicolini, insieme a lui di nascosto riesce a mettere in salvo, anche con documenti falsi, molti ebrei come indica il museo della memoria di Assisi. Gli ebrei vengono nascosti in conventi, in case di campagna e rifugi.

Muller sentì il bisogno di proteggere la città di Assisi dai bombardamenti in quanto polo religioso e artistico. Ogni mattina chiedeva ispirazione per una soluzione nella messa delle sei del martino nella basilica dedicata a san Francesco. Con vari stratagemmi Muller riuscì a far dichiarare Assisi zona franca, città aperta in quanto presidio ospedaliero. fece quindi trasferire fuori la cittadina le truppe di stanza per smilitarizzare la città. Gli edifici vennero occupati da reparti sanitari con il simbolo della croce rossa. Nel 44 vennero accolti nelle strutture sanitarie pure soldati tedeschi ammalati e feriti.

Muller si impegnò affinchè tutto filasse liscio e andava in giro senza scorta. Ebbe la stima dei partigiani della zona. Prima di lasciare Assisi alla fine della guerra il colonnello lasciò intere scorte di medicinali utili per la popolazione. Fu fatto prigioniero dagli americani, ma gli inglesi riconobbero il valore del suo comportamento umano.

Nel 1950 per l’anno santo Muller tornò ad Assisi in incognito con la famiglia ma subito riconosciuto fu acclamato come un eroe con il suono di campane e una festa in piazza dove si radunò una cospicua folla. Fu ricevuto in comune dal sindaco e dalle autorità cittadine Ad assisi una targa lo ricorda. Sulla lapide della sua tomba è scolpito il profilo della basilica francescana di Assisi. Muller morì il 31 luglio del 1951.

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