Ossessioni

Nel mondo moderno spesso si scatenano fobie, anomalie, ossessioni, perversioni. Siamo esseri ammalati di civiltà, che paghiamo a caro prezzo il progresso. Ci sono i deviati sessualmente, gli amanti delle sette sataniche, i collezionisti, i depravati, gli anoressici, i bulimici. Tutta una serie di disturbi di vario tipo dovuti allo stress di una vita frenetica.

Alcune sindromi sono state diagnostiche, curate, persino in cliniche specializzate. Altre fobie vengono lasciate a se stesse, anche perché chi ne è affetto crede giustamente di essere normale. Non si rende conto del suo comportamento patologico. Molti ricorrono agli psicologi, agli specialisti. Molti soffrono di attacchi di panico, di allergie.

Una delle ultime deviazioni registrate si chiama Wanderlust ed è stata da poco studiata. La parola viene da lust desiderio e dal tedesco wander che significa girare. Chi è affetto da questa morbosa ossessione desidera solo ed esclusivamente viaggiare nel mondo, e quindi scende da una nave e sale su un aereo con ritmi intensi, sempre più stretti. Chi viaggia per lavoro di solito viene preso al laccio da questa frenesia che diventa malattia. Si ricercano posti nuovi, si sta bene solo i viaggio  e quando non lo si fa si diventa malinconici, addirittura tristi. Il viaggio è uno sfogo, un momento di evasione, di soddisfazione. E’ un desiderio di avventura, di ignoto. Chi ama viaggiare ama le novità, accetta i rischi, apprezza le tradizioni, rispetta gli usi e costumi locali, desidera intessere delle relazioni sociali. Il viaggio serve a scoprire l’ignoto in tutti i sensi, serve a capire l’anima di un popolo, l’anima di una nazione, del mondo. Chi ha questa patologia non ama visitare i luoghi abituali. Lo si riconosce facilmente perché possiede cartoline, deplian, guide, mappe, planisferi, mappamondi. Di solito è un soggetto che naviga su internet in cerca di hotel, sconti, crociere, gite. Ha sempre la posta elettronica piena di offerte e frequenta molto i siti delle agenzie turistiche.

Secondo alcuni medici questa sindrome è dovuta a un gene predisposto al viaggio. Tuttavia in ogni situazione è meglio non lasciarsi troppo prendere la mano. Bisogna dosare, misurare, ragionare.

 

Ester Eroli

 

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