SANGUE MATTO

Nel romanzo di Lucrezia Lerro il sangue matto si affronta un argomento inedito che di solito non viene mai preso in esame ossia il mestruo delle donne e la sindrome premestruale che colpisce migliaia di donne, sindrome caratterizzata da dolori alla schiena, alla testa, irritabilità, bulimia, gonfiore addominale, confusione, scarsa concentrazione, paure, sudorazione, desiderio di amore e maternità, capogiri, inquietudine, palpitazioni, depressione,  nausea, stanchezza, apatia, nervosismo ecc. In questa fase le donne sono più inclini all’amore e vedono l’amore ovunque, attendono l’amore anche se poi si incontrano solo persone negative. Certe donne cercano partener che poi nono sono adatti. I primi giorni del mestruo sono accompagnati da un senso di incompletezza, di vuoto e solitudine se n on si ha un compagno. In quei giorni la dipendenza d’amore è peggiore. La sindrome premestruale curata con farmaci e tisane, è per la Lerro una vera patologia che ogni donna tenta di nascondere per vergogna dei propri sbalzi umorali. Questo periodo per le donne è anche però creativo. Gli uomini non vogliono capire, vedere, non comprendono, non accettano i malumori, il malessere. Essere donna ha le sue fatiche e spesso in simili casi funziona la terapia del pianto. In quei giorni del ciclo le donne seguono diete, sono a disagio, evitano le persone, rimandano colloqui di lavoro, e soprattutto non si piacciono. Si sentono timide, complessate, in colpa, infelici e ingigantiscono i problemi. Si sentono brutte, grasse, piene di foruncoli. Non si sentono comprese neppure dalle altre donne che si mostrano crudeli, invidiose, spietate. Per la scrittrice le prime rivali per le donne sono le altre donne. La delusione nasce quando si ricevono dalle amiche occhiatacce, battute antipatiche. Il problema è che nei giorni del mestruo e prima si alternano momenti di euforia a momenti di abbattimento con il rischio concreto di venire fraintese, considerate fragili, insicure. Le eventuali macchie sugli abiti generano imbarazzo.  Alcune donne si sentono umiliate, non ascoltate. Alcune cadono nel vittimismo e generano malintesi. In passato il mestruo era considerato importante si diceva che con esso si potevano fabbricare pozioni d’amore e filtri di legamento. Certo secondo la scrittrice il mestruo fa nascere la voglia di sedurre. Molte donne problematiche sono ricorse anche alla psicanalisi per farsi guarire dai sintomi premestruali. Gli uomini non accettano la rabbia delle donne in quel periodo, i loro lamenti, non sopportano la stanchezza, vorrebbero sempre donne forti e allora si lasciano andare a ghigni, commenti salaci, insulti volgari. La donna in questione è una squilibrata, una isterica, e viene discriminata specie al lavoro. La Lerro dice che le donne sono costrette a sopportare tutto il dolore del mestruo, del parto, il dolore per i tradimenti maschili. Le donne non sopportano in quel periodo di non potere fare una doccia, andare al mare liberamente. Nel periodo premestruale si rielaborano i torti subiti, si ricordano amori perduti, si lavora di fantasia, si sogna un incontro fatale. Gli uomini di solito invece, dice la scrittrice, insultano le donne e le considerano spesso tutte delle poco di buono. I conflitti familiari nascono dalle umiliazioni. I maschi mostrano di avere antipatia per la complessa emotività femminile. Le donne sono tutte visionarie, pettegole. Spesso le donne colpite da sindrome premestruale cercano di trasferire sugli altri il proprio dolore,  di fare delle recriminazioni affettive, atteggiamenti che producono solo ansia. In quel periodo le donne avrebbero bisogno di protezione ma gli uomini detestano il loro comportamento. Sono pochi gli uomini sensibili che muoiono per amore. Le donne nervose sono etichettate, respinte, derise. I luoghi comuni portano a una scarsa comprensione della donna. Eppure la donna benchè inquieta in quel periodo diventa più tenera, più materna anche se trasforma tutto in problema. I rimedi alla sindrome sono  di vario tipo, come le tisane, gli antidolorifici, la lettura, l’ascolto di musica classica che rilassa, la analisi dallo psicologo o dal ginecologo nei casi più gravi. Molte donne aspettano un uomo se sono single che le salvi dalla loro insoddisfazione. Per la scrittrice meglio non aspettarsi niente, visto che molti uomini sono pieni di difetti e non sono umani. Di solito abbandonano per trovarsi una più giovane. Gli uomini non sono i salvatori. Per le donne meglio dominarsi. La scrittrice confessa che nei momenti più critici ha desiderato di essere un uomo per evitare il disagio delle mestruazioni, dei sintomi. Poi ha scoperto che le donne hanno una marcia in più per via del loro intuito e del loro spirito di sacrificio. Per salvarsi nei giorni neri del mestruo meglio ricorrere alla autoironia. E’ importante però farsi rispettare w riempire il vuoto con varie distrazioni allettanti senza temere i giudizi degli altri. Meglio quindi truccarsi, trovare un passatempo per combattere la malinconia dovuta alla sindrome. In quel periodo gli amori vengono idealizzati quindi bisogna stare attente a non incoraggiare storie inutili magari per la paura di restare sole. La sindrome premestruale secondo la Lerro è stata sottovalutata, spesso ha portato a atteggiamenti violenti, turbolenti a casi di suicidio o omicidio, a alterazioni della psiche,  a alterchi, risse, insonnia, solitudine estrema. Invece di cercare la soluzione negli altri meglio organizzarsi da sole  magari fare una passeggiata rilassante nella natura senza mendicare amore e affetto. Le donne invece tendono ad affliggere sofferenze agli altri senza mostrare buon senso. Nel tempo bisogna imparare a resistere anche se è faticoso senza scoraggiarsi. Non serve cercare prove d’amore. Alcuni uomini spesso sono sadici e indifferenti e considerano le donne fragili. Non serve inventarsi l’amore se non c’è e attendere sempre il grande amore liberatorio. Del resto è difficile trovare un uomo interessato più alla mente che al corpo di una donna. Invece il difetto delle donne è iniziare a fantasticare su ogni ragazzo che incontrano senza vedere le qualità solo per la voglia di sentirsi amate. L’amore spesso è lotta, dolore. L’importante è accettarsi anche fisicamente senza guardare le modelle. Il problema del disagio femminile nasce a monte quando le donne comprendono che i genitori volevano un figlio maschio erede. Le opinioni in merito non sono ancora tanto cambiate. La scrittrice confessa inoltre di aver sempre provato invidia per quelle poche donne che non sentono nulla durante il mestruo e non hanno sintomi di rilievo. Un rimedio per calmarsi può essere scrivere un diario, fare ginnastica, telefonare, dipingere, dedicarsi a un hobby proficuo infatti in quei giorni si ha il picco creativo. Nei momenti più dolorosi meglio evitare la palestra, gli sport duri. Meglio provvedere a se stesse al meglio. Le donne hanno una marcia in più per via della loro spiccata sensibilità, per la loro capacità di perdonare, di sacrificarsi, per il loro modo di combattere, di tenere a bada le ossessioni, di frenare il nervosismo, per la ricerca della serenità, per il loro modo di cancellare il male con un sorriso. Durante il mestruo le donne devono solo imparare  a non restare ostaggio del corpo, a sopportare senza dover rimuovere progetti, idee senza dover trovare per forza tracce di disamore, di disillusione. Bisogna imparare a decifrarsi e piangere meno senza prendersi troppo sul serio e senza perdere il controllo. Le donne spesso sbagliano per amore ma non è una colpa farsi del male ogni tanto per amore, solo per amore.

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