VIE DI FUGA

In Italia le statistiche parlano chiaro un numero impressionate di persone, giovani ed adulti, persino anziani in pensione ogni anno lasciano il nostro paese per trasferirsi in via definitiva all’estero. Non faranno più ritorno, sono viaggi senza ritorno. Lo scopo è quello di stabilirsi in pianta stabile all’estero. Vendono attività commerciali, case, terreni ed espatriano senza nostalgia e rimpianto come se ci fosse una sorta di disaffezione, di allergia verso la patria. Le mete più ambite sono quelle dove la tassazione non è eccessiva, il clima è clemente, le condizioni di vita favorevoli, la convivenza gradevole. Si prediligono paesi non razzisti, ma democratici e dalla notevole solidità economica. Molti sono i paesi disposti ad accogliere i nostri connazionali anche avanti con gli anni e già pensionati. Ci sono quelli che sono andati in Portogallo, in Danimarca, in Belgio, ad  Ibiza, in Germania, in Svizzera, in Canada, alcuni si sono spinti in Croazia, nei paesi dell’est. Gli italiani cercano vie di fuga per sfuggire a una tassazione severa, a una situazione di precarietà e insicurezza sociale ed economica. Molte sono le mete benevole.

Nel nostro paese molti sono i punti critici, i nodi focali: lavori inesistenti, clima clientelare, mezzi pubblici insufficienti, lavori precari, tasse massicce, insicurezza, scarsa manutenzione, casi di degrado, problemi di rifiuti  e infrastrutture. Non serve reclamare, fare manifestazioni, tutto resta uguale. I giovani specialmente non riescono ad integrarsi nel mondo del lavoro, dopo gli studi attendono anni prima di trovare un lavoro precario e scarsamente remunerato. In alcuni settori in Italia gli stipendi sono i più bassi di Europa. Le proposte di Svezia, Inghilterra sono allettanti per alcuni giovani laureati. Molti medici e ricercatori italiani studiano e collaborano all’estero. Fra qualche tempo non avremo più neppure i medici di famiglia. Molti ricercatori validi italiani sono finiti a Boston, in Canada, in Giappone. Non è un segreto in Italia vi è una emorragia di persone, di personale. Molti professionisti come avocati, psicologhi emigrano fuori di Italia dove ricevono un trattamento più adeguato al loro ruolo. Molti paesi sanno manipolare e attirare giovani talenti italiani. Chi ha la audacia di andare via si ritrova con una casa grande data dalla stessa azienda per cui lavora e uno stipendio alto. Molti hanno il desiderio di andare all’estero ma non lo confessano, sono costretti a rimanere per ragioni di famiglia, di lavoro. Per andare via bisogna armarsi di coraggio, avere soldi  da parte, imparare una lingua. I risparmi non andrebbero toccati. Ci sono agenzie preposte al trasferimento che se contattate garantiscono tutto loro in cambio di un compenso. Alleggeriscono il fardello. Alcune però chiedono compensi esosi e molte hanno organizzato vere  e proprie truffe, sono scomparse nella maggior parte dei casi con gli anticipi. La gente non ne parla di queste truffe subite, preferisce il silenzio per orgoglio. Molti giovani per andare all’estero hanno avuto conflitti con i genitori e parenti. Lasciare il proprio paese non è mai rassicurante specie se si scelgono paesi politicamente instabili o con problemi di terremoti e maremoti. All’estero bisogna abituarsi agli usi, al clima, alla alimentazione, alle tradizioni locali. Prima di partire bisogna informarsi. Bisogna poi comprare una casa o prenderla in affitto. I problemi sono all’ordine del giorno. I nostri politici per cattiva coscienza non parlano di questo allarmante fenomeno. Se tutti si ritagliano una via di fuga evidentemente ci sono delle criticità che andrebbero risolte o quanto meno appianate. Per lasciare tutto a viso aperto significa che esiste una certa esasperazione. Si ha l’impressione che l’Italia non sia un paese per giovani. Intanto le strade di spopolano, i negozi chiudono.  Siamo una nazione che accoglie da un lato anche loschi individui stranieri che spacciano nelle stazioni e dall’altro fa fuggire cervelli e personalità italiane . Resteremo con un pugno di mosche  in mano e con una criminalità cresciuta in modo esponenziale. La verità è che nessuno si fa carico di questa situazione, nessuno si ribella a questo stato di cose. Chi ha un parente all’estero parte, e fa un salto di qualità non indifferente. Gli altri restano nel pantano, fra strade dissestate e buche.

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