Agire con il cuore

Ogni giorno ci comportiamo, o almeno così crediamo, in modo impeccabile. Facciamo colazione alla stessa maniera magari con cappuccino e cornetto, andiamo a lavorare, nell’ambiente di lavoro ci muoviamo con la nostra sicurezza, in modo austero ci rivolgiamo ai colleghi parlando solo di questioni di lavoro, il pomeriggio ci occupiamo della banca, del riordino della casa, la sera incontriamo gli amici, guardiamo la tv. La nostra vita che procede in binari lineari senza deragliamenti, senza inciampi, senza spazio per il nuovo, che spesso ci spaventa. Preferiamo il solito piatto di pasta a pranzo piuttosto che assaggiare un piatto insolito, particolare, piuttosto che gettarci fra le braccia dell’incognito. Certe volte desideriamo qualcosa di spettacolare, sperimentare nuove cose, lasciare libera l’immaginazione di volare sui campi colorati della fantasia. In fondo l’immaginazione vera non ha limiti, barriere architettoniche, ostacoli, scogli contro cui cozzare. In verità non possiamo passare il tempo a vederci vivere, spenti mentre trasciniamo le giornate in attesa che finiscano o peggio ancora a vedere vivere gli altri. La cosa giusta rimane quella di sperimentare cose nuove come fosse un gioco e agire solo seguendo il proprio cuore. Accogliere il nuovo a braccia aperte senza sentire una fitta atroce al torace, senza guardare al futuro con sguardo confuso. Dovremo spostare lo sguardo, allontanarci dai pensieri consueti, dalle abitudini. La mattina dovremo canticchiare almeno una volta il nostro motivo preferito, sciogliere i capelli legati, ascoltare musica per bambini, dare confidenza ai nostri compagni di viaggio sul tram, parlare con voce chiara dei nostri problemi senza tenerli chiusi, arrivare tardi a un appuntamento, manifestare apertamente le nostre intenzioni, dare fiducia al nostro nuovo collega, esprimere dei desideri, camminare per la strada con la speranza negli occhi, ripetere a squarciagola il nome del nostro compagno/a, godersi un tramonto sdraiati sull’erba senza delusioni dipinte sul volto, prendere a calci le frustrazioni, trattenere il fiato davanti a un monumento, seguire lentamente il volo di un uccello nel cielo, godersi la bellezza di un panorama, prolungare i momenti di relax, allontanare i pensieri ossessivi, ricordare le infatuazioni infantili e le limpide speranze, rivivere nella mente i momenti belli, riempire il cuore di emozioni, dimenticare i giudizi altrui, ridire di gusto, non deludere le aspettative degli altri, esplodere di gioia come una stella, desiderare ardentemente il bene degli altri, riportare a galla le sensazioni provate nel passato, sfiorare il cielo con un dito, cercare con lo sguardo il bello delle cose percorsi da un brivido di eccitazione, parlare con i turisti per la strada, scambiarci sorrisi con gli amici, concedere il perdono, camminare felici tra la folla senza guardare con sospetto, unirci agli altri, leccarsi i baffi davanti a un piatto succulento, farci invadere la mente da una persona speciale, ridere fino alle lacrime, rivolgersi agli altri senza rabbia nella voce, ballare davanti allo specchio con le ginocchia piegate, spegnere le candele di una torta di compleanno con gli occhi chiusi per volare . Invece abbiamo sempre gli occhi ben aperti. Ogni giorno dovrebbe essere ravvivato da un’azione, un fatto particolare per sentirsi più leggeri, non completamente inutili. Dovremo fare delle azioni che contagino gli altri, basterebbe anche un ampio sorriso per divertirsi. Ogni giorno dovremo uscire di casa convinti che tutto può avverarsi.

 

Ester Eroli

 

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