La parola viene dal francese mignon nel senso di piccolo, di piccole dimensioni. Di solito le mignonette sono bottigliette piccole, miniature che riproducono fedelmente nel contenuto e nella etichetta bevande e liquori di marca e non in commercio. L’invenzione geniale si ebbe negli anni sessanta per volontà di un francese, le prima produzioni riguardarono solo certe marche pregiate di champagne. Le bottigliette mini potevano essere di 2 cl o 5 cl o arrivare massimo a 10 cl. All’inizio furono solo per consumo, per le feste poi di esse si interessarono i collezionisti che divennero sempre più accaniti. La moda durò negli anni settanta e ottanta. Tutte le aziende produttrici si impegnarono a fare mignonette. Si produsse una grande varietà di bottigliette con vini, bibite, succhi di frutta, bevande analcoliche, persino birre. Negli anni ottanta nacque la passione per i distillati e si creò un mercato europeo con marche storiche e importanti. In Europa molte aziende si occupano di queste produzioni con enormi ricavati per vini e liquori di vario tipo. I prodotti sono stati industrializzati, mentre all’inizio la produzione era artigianale. In America si produssero amari, gin tonic, rum, anice. In Italia si produsse Campari e Martini, poi succhi e sciroppi come latte di mandorla e limoncello. Alcuni sono usati come campioncini dalle aziende. Con il tempo si produssero liquori, distillati, voodka, amaretti, rabarbaro, amari, vini regionali, cognac, brandy, tequila, whisky che è quello più caro.
Ai nostri giorni esiste un mercato parallelo anche di liquori tascabili a prezzi modici. Dipende molto da dove si comprano. Ci sono mercatini che offrono ghiotte occasioni Questa tipologia di liquori si usa per le feste fra giovani specie all’estero.
Esiste un sito vintage nato negli anni settanta che è una vetrina di esposizione dove si può vendere e comprare. I liquori sono stati catalogati con un codice identificativo. E’ un sito informativo per distillati e liquori originali. Sono catalogati pure per gradazione, nazione, invecchiamento e per etichetta.
Il problema delle collezioni è che diventano un incubo, si è sempre alla ricerca del pezzo mancante.