Discriminazioni senza motivo

Discriminazioni senza motivoIn Italia più che mai vale il detto famoso “ mai santo adorato in patria”. Infatti ad essere discriminati nella propria terra sono proprio gli italiani, specie nelle faccende pratiche . Un comportamento che ci sconvolge, che suona come un insulto, come uno sputo in faccia, come uno sonoro schiaffo. Ci sono italiani schiacciati dalla burocrazia, dalle tasse che per aprire un negozio devono sudare sangue, fare il patto con il diavolo. Chi apre un negozio lo fa con fatica. Invece vediamo il proliferare di frutterie una dietro l’altra gestite da cinesi, da marocchini, da nigeriani. Molte frutterie non sono nemmeno al posto giusto, magari sono vicine a un supermercato dove non è certo difficile reperire frutta e verdura. Nessuno pretende un comportamento discriminatorio verso gli stranieri,   si chiede solo un trattamento gentile verso i compatrioti. Anche per gli annunci pubblicitari molte attività sono state multate cosa che non avviene per gli esercizi commerciali gestiti da stranieri, che magari vendono anche oggetti non a norma di legge. I negozi cinesi con noncuranza continuano a vendere smalti per le unghie fatti con materiale di dubbia provenienza. Gli italiani sono caduti in basso nella stima del governo, non hanno più comprensione. Senza esagerare possiamo dire di non essere pienamente tutelati. Non sappiamo a chi rivolgerci. Molte sono le limitazioni per gli italiani, ma non per gli stranieri. Molti stranieri, appena in Italia, trovano subito lavoro anche ben remunerato. I nostri disoccupati non contano, non conta la loro vita precaria, i loro sentimenti frustrati, la loro affidabilità. Gli italiani non possono permettersi nulla, tutto è controllato, visionato. Il colmo lo si è raggiunto in alcune mense scolastiche dove c’è un profondo rispetto per alcune confessioni religiose che vietano l’uso della carne di maiale, ma non si rispetta il digiuno cattolico del venerdì santo e delle ceneri. In questi giorni viene servita carne nelle mense come se nulla fosse, come se la religione cristiana fosse un fatto privato, una questione di secondaria importanza, un ideale senza importanza, una scelta impersonale di vita. Nessuno si mostra affezionato ai dogmi della fede di Cristo. La religione cristiana non merita nessuna attenzione. Gli italiani sono un popolo privo di attrattive. Non si presentano bene e per questo non possono pretendere nulla. Gli italiani si devono mettere in coda, si devono affrettare anche in casa propria. Il popolo italiano sbiadisce sullo sfondo. Per gli italiani è come vivere in un castello crollato, privo di valore. Allora molti italiani vanno all’estero dove con lo stesso stipendio italiano vivono di rendita. Sull’eterno trono ci sono gli altri, gli stranieri che andrebbero rispettati quanto noi ma non più di noi. I dispetti contro l’italico sangue sono però registrati in cielo dove niente passa inosservato.

 

Ester Eroli

 

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