Lamentazioni dettate dal destino

Lamentazioni dettate dal destinoSpesso siamo sconcertati, quasi spaventati, dalla piega che hanno preso le nostre vite. Ci innervosiscono i contrattempi, gli assalti delle malattie, la durezza del lavoro, le menzogne, le distrazioni, gli ostacoli, i rimorsi, i rancori, le mancanze di rispetto, le frasi sgradite, le allusioni. Ci danno fastidio persino i ricordi dolorosi, i rapporti troppo sentimentali, i sorrisi inquietanti. Ci lamentiamo del tempo brutto, delle tasse, di una figuraccia che abbiamo fatto. Ogni caduta la viviamo come un inutile e ridicolo tormento. Siamo sempre pronti a maledire con voce chiara il nostro destino. Davanti an fatto brutto siamo sempre impreparati, davanti a noi si spalanca lo spettro della depressione. Invece dovremo imparare a convivere di buon grado con gli accidenti che sovente si abbattono sulle nostre teste, a nostra insaputa. Infatti finchè abbiamo qualche grattacapo e la sfortuna si aggira nei nostri paraggi va tutto bene. L’esperienza ci insegna che non appena si raggiunge la felicità, si tocca il cielo con un dito e tutto è praticamente perfetto e favoloso, allora tutto ripiomba nel buio in modo anche disumano , come per la legge del contrappasso. Non serve appassionarsi sulle cose quando queste hanno la tendenza, nella maggior parte dei casi, a sfuggirci di mano con forza senza che noi ci siamo mossi. Al destino non importa nulla dei nostri desideri, dei nostri sogni, ci porta sempre e comunque dove vuole lui, alcune volte anche lontano da casa. Per il destino siamo degli invisibili sconosciuti. Lui è incurante di tutto. Così accade che un giovane laureato, avviato alla carriera di medico, fidanzato, benestante venga ucciso con un semplice colpo in una discoteca. In un attimo il quadro radioso è cambiato. Ritorna la discesa come in un film horror. Il destino non lascia scampo a chi tocca le vette eccelse della felicità. Allora meglio accettare la presenza di qualche grana, meglio soccombere alla persecuzione del destino che ci segue a passo ravvicinato e ci batte con forza . Non dobbiamo preoccuparci del futuro più di tanto. In fondo conta solo la patria spirituale dove l’anima nostra vivrà protetta come dentro un santuario.

 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.