Educare vuol dire amare

Educare vuol dire amareNella speranza di prendere la famosa seconda laurea che tanto desidero continuo a studiare. Con poco tempo e spesso scarso profitto viste le numerose incombenze che mi toccano sia a casa che in ufficio. Tuttavia mi piace e sono davvero un’appassionata. Tanto più quando leggo o sento frasi come queste che mi scaldano cuore e mi suscitano riflessioni. Nella fattispecie questo è il titolo del primo capitolo di un libro che parla delle regole educative di San Giovanni Bosco. E’ un esame a scelta che chissà quando farò ma mi intrippa. Per insegnare qualcosa a qualcuno ci vuole cuore. Ci vuole passione. Ci vuole amore per la materia insegnata. E per l’insegnamento. Solo così si riuscirà veramente a trasmettere qualcosa. Ok fin qui tutti argomenti triti che si sono ben visti in altri libri o che, quantomeno, tutti noi abbiamo sentito al catechismo. Quello che mi ha fatto riflettere è stata una frase che parlava del vero significato dell’educazione partendo dal verbo latino educare. Da classicista avrei dovuto saperlo ma non mi ero davvero mai posta il problema. E-ducare composto di duco. Cerco sul vocabolario. Il mitico Castiglioni Mariotti ormai con la copertina lì appoggiata che è quasi un ricordo di quello che era. Portare fuori, far uscire, condurre all’esterno. Ah cavolo il mitico voc dà ragione al libro. Quindi non è vero, come sostengono molti, che il ragazzo da educare è un contenitore vuoto che l’insegnante deve riempire. No no. C’è già dentro di lui la conoscenza, bisogna solo insegnarli a tirarla fuori. E-ducarlo, appunto. Lui non sa che c’è ma esiste. Poi si perfeziona, si amplia e via così. Ma di base qualcosa c’è già dentro. Altro che il socratico so di non sapere. Mettiamo le mani avanti che non si sa mai. Mi è sempre sembrata una frase da arroganti supponenti che ti vogliono fregare. In realtà sappiamo più di qualcosa da piccoli, si tratta solo di imparare a capire cosa si sa e ampliare. Questa si che è una visione nuova. Confermata anche da don Guido, il mio super parroco che è davvero istruito. Non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione per cercare la verità. E lui, studente della Sorbona, mi ha dato ragione. Avevo capito giusto. Questa si che è un’evoluzione per me. Quindi è proprio vero che in parte non è colpa dei bambini se non imparano. Sono gli insegnanti che fanno la differenza. Buono a sapersi.

 

Giulia Castellani

 

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