Episodi sconcertanti di cronaca nera

Episodi sconcertanti di cronaca nera

Aprire il televisore e ascoltare i telegiornali non sempre giova. Spesso si è presi da uno sconforto profondo, da un pauroso senso di impotenza. Di fronte ad alcuni episodi sconvolgenti non possiamo fare nulla, abbiamo purtroppo le mani legate. Siamo in balia totale del destino. Gli speaker dei telegiornali ci parlano un linguaggio che non è sicuramente il nostro, ci raccontano episodi raccapriccianti fuori della nostra portata. Apprendiamo che un anziano imprenditore, all’apparenza impeccabile cittadino, forse per vendicarsi di un tribunale con cui aveva avuto a che fare in passato, colloca un ordigno vicino a una scuola e provoca una esplosione violenta. Nell’esplosione muore una adolescente che si recava a scuola con le amiche. Una vita spezzata da una lucida follia omicida e vendicativa. Gli episodi di questo tipo, scopriamo, non sono isolati, come credevamo come molti auspicavano ovviamente per il bene comune. Un disoccupato, con debiti di gioco e problemi di famiglia si procura un’arma nel mercato clandestino e giunge nella capitale dove decide di sparare a un uomo dell’arma. Un semplice cittadino, fino a pochi istanti prima sconosciuto, che giunge, suo malgrado, alla ribalta della cronaca, con un gesto eclatante: fare fuoco su un inerme, onesto cittadino, semplice come lui. Allora veramente siamo a una guerra tra poveri di proporzioni sempre più vaste, che non accenna a finire nonostante tutto. Ripensiamo così malinconicamente alla sorte dei polli di Renzo nel romanzo dei Promessi sposi del Manzoni. I polli che Renzo doveva portare all’avvocato, per ingraziarselo, durante il tragitto non fanno altro che beccarsi fra loro, senza tregua, senza concludere nulla, solo forse, per il gusto di farsi del male. Scopriamo che anche noi ci becchiamo continuamente senza trovare una soluzione, ci massacriamo a colpi di parole e poi di mitra come se niente fosse, in attesa che ci sia una svolta, o nella speranza che il nostro gesto isolato sia la svolta. Un gesto isolato contro innocenti non può essere considerato un gesto di ribellione autentica. In fondo è solo tanto rumore per nulla. Nulla che si traduce nel concreto con persone all’ospedale, in fin di vita o addirittura morte. Si toglie la vita agli altri per non avere poi nulla per sé, un modo sconsiderato di fare i conti con la vita. Vita che alla fine ci presenterà il suo conto, che per alcuni potrà e dovrà essere salato.

 

Ester Eroli

 

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