Il turno di Pirandello e il ruolo del pazzo destino

Il turno di Pirandello e il ruolo del pazzo destinoTutti conosciamo il detto popolare che recita: l’uomo propone e Dio dispone, alludendo marcatamente al fatto che certe cose si possono raggiungere e realizzare solo se Dio vuole, ossia, per chi non crede, solo con l’intervento straordinario della dea bendata nota come fortuna. Noi facciamo quindi sempre i conti con il destino che può favorirci in certe circostanze o ostacolarci. Spesso siamo usciti di casa per andare al teatro, dove avevamo prenotato pure i biglietti, e poi ci siamo ritrovati a parlare con un vecchio amico rincontrato casualmente che ci ha fatto saltare tutti gli appuntamenti. Nel romanzo “Il turno” di Pirandello Marcantonio Ravì fa sposare la figlia Stellina con il vedovo, anziano e ricco Don Diego Alcazer. Sa benissimo che alla morte dell’anziano coniuge, ormai prossima, data l’età, la figlia erediterà tutto e potrà sposare in seconde nozze il ragazzo di cui è innamorata. Le cose tuttavia prendono una piega diversa, muoiono molte persone ma non l’uomo anziano che finisce per riprendere moglie. Altre storie ci portano alla memoria come il destino sia pazzo e libero di seguire il suo corso. Il caso più clamoroso è quello di un nipote, erede universale dei beni dello zio, di cui la moglie è usufruttuaria, che muore all’improvviso di infarto mentre già sognava di godersi l’eredità, magari nelle sale da gioco, essendo un assiduo frequentatore. Alla fine la zia rimane viva e vegeta, unica padrona incontrastata del campo. A lei è concesso di agire lucida e indisturbata ancora per molti anni. Tuttavia i superbi, gli amanti del potere difficilmente pensano quando agiscono di dover fare i conti con la malasorte. Questi esempi ci fanno però anche capire che le persone che vogliono fare le furbe spesso vengono messe sotto scacco dal destino. Il destino fa scacco matto su tutta la linea e mette nel sacco persone, che se fosse per l’opinione comune, sarebbero in trono. La gente comune si fa abbindolare ma il destino preferisce farsi rispettare.

 

Ester Eroli

 

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Luigi Pirandello, di Luigi Boneschi. Parte 3

 

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