Pazzi Carnevali

Pazzi CarnevaliIl carnevale si è appena concluso ed è tempo di bilanci. La crisi economica ha profondamento eroso questo importante avvenimento dell’anno. In tutte le città ci sono state meno manifestazioni goliardiche, meno sprechi. Nella stessa Roma le celebrazioni sono state ridotte all’osso. E’ ovvio che in tempo di crisi si punta all’essenziale. I giovani dal canto loro si sono organizzati per conto loro. In passato i giovani trascorrevano questa festa in famiglia, con gli amici fidati in case private, in locali anche economici, o per le strade partecipando alle manifestazioni di piazza. A Roma ad esempio il cuore del Carnevale è sempre stata la celebrazione di piazza del Popolo, a Venezia piazza san Marco e così via. Le manifestazioni pubbliche di celebrazione del Carnevale sono state sempre un pretesto per socializzare, per incontrarsi, per divertirsi in modo spensierato. Ora è però subentrato un nuovo modo di vivere la festa carnevalesca. Si organizzano serate a tema nei locali alla moda o in casa. Fin qui non ci sarebbe nulla di male. Il problema è che queste feste, specie private, si trasformano in vere orge di alcol e droga. Le case si riempiono di studenti mascherati scalmanati e perversi, di bottiglie vuote, di musica a volume alto. In certi stabili gli abitanti sono stati costretti a chiamare la polizia. Gli incontri allegri si sono trasformati in risse, molte ragazze con la scusa dello scherzo sono state molestate pesantemente. Per le strade solo un vociare isterico, una serie di schiamazzi notturni fastidiosi. Il carnevale è divenuto a tutti gli effetti un pretesto per esternare la propria rabbia, la violenza, l’intolleranza. Gente mascherata spesso deruba forni, negozi, graffia auto parcheggiate. Il carnevale dovrebbe essere solo un momento di spensierato divertimento. In fondo è fatto apposta per spezzare la noiosa routine, ma non può diventare una festa selvaggia.

 

Ester Eroli

 

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