Pensieri ossessivi

Nei giorni di relax, durante i ponti come quello ad esempio del primo maggio, di ognissanti, pensiamo sempre di divertirci e se non possiamo farlo, pensiamo comunque di riuscire a rilassarci. Alcuni giorni di festa , anche infrasettimanali, rappresentano una boccata di ossigeno, una fermata, una sosta per bloccare, almeno per un po’, il treno della nostra vita. Rallentiamo per un attimo la velocità, ci concentriamo a fare quello che più ci interessa. Ne approfittiamo per la visita in un museo, in una mostra, per ascoltare un concerto, per visitare un amico. Possiamo anche rimanere nella nostra casa su un divano ad ascoltare la radio. Spesso passiamo il tempo libero a riordinare la casa, la libreria, a leggere, a sistemare il giardino. Evitiamo volutamente l’ozio e ci teniamo occupati per non perdere il ritmo, per non essere tagliati fuori. Tutto invece ci appare diverso quando un pensiero ossessiona la nostra mente. Non serve andare al mare, vedere le barche scivolare sulla distesa azzurra, o sdraiarsi su un prato coperto di margherite. Non serve neppure dialogare con gli altri. Siamo distratti, concentrati solo sul quel pensiero che ricorre nel nostro cervello. La nostra mente subisce un black out, si oscura la nostra capacità di comprendere e certe volte rimaniamo inebetiti come degli idioti. Nulla ci interessa, niente ci scuote, tutto ci sembra monotono e scontato. Il pensiero o i pensieri ossessivi vengono con noi impedendoci il divertimento, costituendo un ostacolo alla nostra spensieratezza. Il pensiero ossessivo può essere di vario tipo: la paura di una malattia, la conquista di una persona, un lavoro pesante, ecc. Scaliamo le montagne, beviamo dolci bevande ma il pensiero va sempre a ciò che ci ossessiona e che nel frattempo non abbiamo risolto. Dopo una gita passata con dei pensieri ossessivi torniamo con il mal di testa, storditi, affranti. E’ come se dentro la nostra testa qualcosa non funzionasse. Ci impegniamo nella riuscita di una gita ma senza esito positivo, eppure eravamo partiti ben intenzionati. Il pensiero ossessivo turba i nostri sogni, agita il nostro sonno e alla fine parliamo anche nel sonno. Fatichiamo ad addormentarci presi nella morsa dei pensieri. Invece dovremo partire leggeri, dimenticare il nostro nome, chi siamo, da dove veniamo. Dovremo mentalmente azzerare tutto, cancellare ogni cosa, allontanare gli oggetti che ci ricordano spiacevoli situazioni, non sentire canzoni o discorsi relativi al nostro pensiero. Dovremo cercare la comprensione e l’appoggio degli altri dimenticando soprusi, parole taglienti, gelosie. Una volta fatta piazza pulita a livello mentale di ogni spazzatura o residuo di pensiero razionale e coerente dovremo passare alla fase due, quella del divertimento leggero. Dopo una pausa dovremo tornare allegri, con gli occhi brillanti e alla fine potremo anche stentare ad addormentarci ma solo perché abbiamo davanti le immagini di giorni sereni. Si può non dormire anche per la troppa felicità, ma è una sensazione dolce.

 

Ester Eroli

 

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