Tutto il mondo e’ paese

Tutto il mondo e’ paeseNel Libano Beirut ha sempre colpito i turisti per la sua cultura, per la sua storia cosmopolita, per la sua passata  tolleranza e integrazione fra razze, per le sue bellezze, per il suo clima mite, per la sua piazza finanziaria, per la sua natura plurietnica.  E’ considerata la capitale araba della cultura grazie ai suoi musei come quello nazionale e quelli privati, alle gallerie, ai centri culturali, alle università come quella americana, araba, libanese. In questa grande area tuttavia in passato sono avvenuti tragici conflitti come la guerra civile, il contrasto fra cristiani e musulmani. La guerra civile, finita negli anni novanta, ha indotto gli ebrei, i cristiani maroniti, le famiglie ricche   a lasciare il paese e a portare all’estero le proprie ricchezze. La guerra civile ha lasciato tracce visibili nella città costiera affacciata sul mediterraneo. I bombardamenti di Israele hanno distrutto palazzi che sono stati rasi al suolo, monumenti importanti, rovinato i quartieri come quello cristiano, distrutto l’aeroporto . I palazzi di periferia ancora oggi appaino crivellati di colpi. Il governo per una questione di prestigio ha cercato di ristrutturare il centro storico. I quartieri centrali sono stati riforniti di boutique, hotel di lusso, di lussuosi ristoranti, di parcheggi per auto, di empori di grandi firme. Si possono trovare negozi di Dolce e Gabbana, di Gucci magari accanto a un palazzo sventrato di cui nessuno si occupa. Il restauro non ha tenuto conto dell’antico, ma si sono ricostruiti intere zone in stile occidentale. Solo il quartiere cristiano è stato più fedele alla tradizione. Ora Beirut è divenuta la capitale del divertimento arabo per eccellenza dove si possono assaggiare birre pregiate, vini famosi. Solo nelle periferie si trovano le buche nelle strade, i campi profughi, le tende, le baraccopoli. La stessa cosa è avvenuta nella ricostruzione di Berlino nel dopoguerra, nella costruzione a tavolino di Brasilia, ricca di lusso mentre la periferia langue. Tutto il mondo è un paese. In ogni paese, in ogni città la gente benestante vuole ricostruito il suo mondo, sia pure in piccolo, in miniatura ma pur sempre il suo mondo fatto di Armani, di Gucci, di Ferrè. La ricostruzione di vecchi palazzi può attendere, non è poi così necessaria se vi abitano persone normali.

 

Ester Eroli

 

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