Udine: città di bici, cani e giganti

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Sin dai primi giorni della mia permanenza nella capitale friulana ho notato tre particolari caratteristiche che connotano la città. La prima: la massiccia presenza di biciclette, la seconda la circolazione di cani di tutte le razze e taglie, la terza: la vistosa quantità di uomini superiori all’uno e novanta di altezza.

Riguardo alle bici, beh, è un fenomeno molto diffuso nell’intera Padania e i motivi non sono solo funzionali ma soprattutto culturali. Il territorio urbano udinese, se si eccettua la collina del castello, è perfettamente pianeggiante e si avvale di un buon dedalo di piste ciclabili che consentono di raggiungere i punti strategici della città in breve tempo e con poca fatica. Anche tutto il circondario che si estende nei quattro punti cardinali è dotato di percorsi destinati alle biciclette: si può arrivare al mare di Grado come alle montagne di Tolmezzo o al confine sloveno pedalando su comode piste ciclabili, che percorrono una verdissima campagna e spesso affiancano o attraversano numerosi corsi d’acqua, specie i famosi canali regimentati, detti rogge. Si possono notare biciclette di ogni tipo età e prezzo, dalle sofisticate e costose mountain bike in carbonio, alle vecchie Bianchi di pesante ferro con freno a bacchetta. E’ bello veder sfrecciare a tutte le ore e a ogni condizione atmosferica, anche con pioggia scosciante, filanti velocipedi inforcati con disinvoltura da gente di ogni età e sesso!

I cani poi, è il caso di dirlo, sono di casa. Si possono ammirare esponenti della razza canina di tutti i tipi e di ogni taglia, affiancare orgogliosamente i rispettivi padroni : dall’imponente alano con medaglietta al collo, al minuscolo chihuahua con l’immancabile cappottino, dal san bernardo al bassotto, dal pastore tedesco al bull dog. Non mancano anche i rappresentanti di razze rarissime quali il levriero afgano o il bull terrier nano, così come tenerissimi meticci dall’aria furba e accattivante. Ciò che fa piacere notare è il comportamento di tali animali, evidentemente l’educazione della gente che li possiede viene trasmessa anche ai propri amati compagni di vita. D’altronde, vivendo nella capitale friulana si capisce subito che il loro sogno di vita riguarda, in primis, abitare in un villino con giardino e in secundis, possedere un cane!

Udine città di bici, cani e giganti2Passeggiando per le vie della città, c’è un particolare umano che salta all’occhio sin da subito, almeno per chi come me, arriva a mala pena all’uno e ottanta di altezza: l’impressionante numero di spilungoni. E’ sconvolgente camminare per le vie, incrociare le persone e sentirsi un nano o quasi! E ciò non è un retaggio relativo solo alle nuove generazioni ma anche a quelle vecchie. Devo dire che fa una certo stupore unito a tenerezza imbattersi con frequenza con persone canute e un po’ curve che superano con disinvoltura l’uno e novanta! Dopo brevi ricerche storiche, son venuto a conoscenza che il Friuli vanta la maggior altezza media d’Italia e, conseguentemente, il maggior numero di persone che, non solo superino l’uno e novanta, ma anche i due metri. E’ quindi perfettamente normale che il serbatoio storico per la fornitura di corazzieri che, com’è noto per aspirare ad essere tali devono misurare almeno l’uno e novanta, sia proprio questa Regione italiana. Evidentemente la sua collocazione in un’area mitteleuropea di passaggio connotata anche da discendenze celtiche, longobarde e vichinghe ha favorito tutto ciò.

 

Adriano Zara

 

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