Ieri sera mio padre è tornato con la torta alla panna, ma era ormai tardi e lui era molto stanco. Io non volevo un regalo materiale, volevo da lui affetto e comprensione. I nostri rapporti non sono stati buoni anche per colpa del mio stato fisico. Mio padre non ha mai accettato la mia condizione e per questo inconsciamente mi ha sempre tenuto a bada e certe volte addirittura respinto. Certo dovrei raccontare a te tutta la mia vita, cominciando dall’inizio della storia. Tu vivi lontano e quindi sei la mia confidente ideale, non abbiamo amici i comune. Ho semplicemente risposto al tuo annuncio e siamo diventate amiche di penna. E’ un’amicizia a distanza, che ci arricchisce, ci unisce, ci fa crescere interiormente. Io vivo in una grande città e lo reputo un grande vantaggio. Se io vivessi in un paese come il tuo sarei stata messa al bersaglio, avrei avuto molte complicazioni e problemi di integrazione. Spesso, come vedi, sono fortunata. Sono fortunata solo nelle piccole cose. Ho deciso così di raccontare a te la mia storia per sommi capi, per sfogarmi e per avere da te conforto e consiglio, visto che sei sensibile, è raro trovare una persona sensibile nel nostro tempo. Anche se sei una donna. Le donne sono spietate e rivali nei confronti delle altre donne. Si parla tanto di solidarietà, di emancipazione femminile, poi si vedono donne crudeli che ostacolano proprio altre donne. Ricordati: il peggior nemico di una donna è un’altra donna. Alcune donne sono veramente diaboliche, perfide, la mia stessa storia te lo dimostrerà. Ti apprezzo molto per ciò che fai per me, mi dai conforto e calore, mi telefoni, mi stai vicino, mi fai sentire importante. Spesso penso di vivere per te, se non avessi te forse mi sarei già suicidata, ma so che tu non vuoi, per ora non lo farò.