Il termine spumante deriva da spuma ossia quella patina che sviluppa nei vini dopo che si è disciolta la anidride carbonica. Gli spumanti non hanno nulla a che vedere con i vini frizzanti. I romani usavano vini a effervescenza naturale e mosto e li usavano in occasione di feste e banchetti. Nel seicento in Italia e Francia si diffuse la moda degli spumanti. Il vino spumantizzato¸ fatto pure in casa¸ si otteneva aggiungendo alla base di vino¸ più o meno pregiato¸ lievito e sostanze zuccherine. La tecnica prevedeva tre metodi: quello classico ossia metodo di rifermentazione in bottiglia¸ il metodo charmat che seguiva uno specifico ciclo produttivo usato molto in Italia e per questo denominato italiano¸ il metodo Marinetti che usava uve aromatiche come malvasia¸ brachetto moscato. Gli spumanti gassificati sono quelli a basso costo che si ottengono quando l’anidride carbonica viene addizionata a bassa temperatura. la legislazione europea ha effettuato una classificazione generale degli spumanti¸ ce ne sono vari tipi.
Il primo italiano a produrre spumanti dealcolizzati senza vino e solfiti bio naturali con produzione standard è stato Martin Foredori che ha usato tendenzialmente uve riesiling. Il mercato di questo vino senza alcol si sta ampliando ed è una valida alternativa per gli astemi. Il commercio si sta diffondendo anche in altri paesi.
Con la diffusione del rito degli apertivi si sta diffondendo sempre di più lo spumante rosè per gli esperti e appassionati. Lo spumante rosè sia brut classico che dolce come il franciacorta¸ si ottiene con la mescolanza di vino bianco e rosso prima della seconda fermentazione o con l’uso di uva a bacca nera. Il metodo usato è generalmente quello classico. I primi a usare il rosè furono i francesi che solevano mescolare il vino bianco al rosso per rendere quest’ultimo meno corposo e più digeribile. Il Rosè può essere usato nella primavera successiva alla vendemmia e non si presta a nessun tipo di invecchiamento perché con il tempo perde acidità. Può essere conservato fino a due anni dopo la vendemmia. Lo spumante rosè si abbina con pesce¸ zuppe¸ formaggi¸ per il suo sapore morbido e leggermente acido. E’ un vino poco fermentato. E’ usato come aperitivo per la sua freschezza aromatica. In passato nella tradizione contadina si aggiungeva vino bianco per allungare il rosso. Il colore dipende dal breve tempo di macerazione dell’uva. Ora per realizzare vini e spumanti rosè si usano vini già pronti a scapito della qualità.
Gli spumanti rosè in Italia si producono nella zona di Brescia e del lago di Iseo¸ nella zona delle langhe e di Cuneo. I vigneti sono collinari e il metodo è quello classico. Ad Alessandria si sono usati vitigni francesi per produrre il rosè con vendemmia manuale. I terreni prediletti sono quelli argillosi e calcarei e collinari.
Dello spumante rosè e di quello senza alcol ne parlano riviste e festival del vino.
Ester Eroli