APPARENTEMENTE RICCHI

Unknown woman putting on golden crown, arrogance and privileged status, concept of self confidence in success, self-motivation and dreams to be best. Indoor studio shot isolated on pink background.

In vacanza ci capita di fare molte conoscenze nuove, amicizie labili che durano lo spazio di un mattino per poi dissolversi quando ognuno ritorna nella propria città di residenza e nel proprio ambiente, oltre che nella propria routine quotidiana. Le amicizie più vivaci e eccentriche sono quelle che nascono sotto l’ombrellone, vicino al profumo e al  rumore del mare cristallino. Al mare incontriamo ragazze  disinvolte, quasi sfacciate, dallo sguardo altero e allettante, dalle gambe perfette, dal viso delicato come una statua greca, dal seno rifatto che si vede lontano un miglio, ragazzi, ragazzi dal corpo scolpito con mille tatuaggi, con la pelle ricoperta di simboli e emblemi dove non c’è quasi più spazio per un altro tatuaggio . Un tempo i ragazzi avevano i brufoli, erano timidi e impacciati. Troviamo poi la categoria delle donne anziane apparentemente socievoli il cui unico scopo nelle conversazioni è quello di apparire ricche, benestanti, di esaltarsi, vantarsi, e di offendere ogni tanto l’interlocutore tanto per tenerlo a bada, sotto i piedi. Le donne anziane si intrattengono nelle feste, nei discorsi per ostentare oro, bracciali, orecchini, preziosi. Si vantano di avere collezioni di gioielli, di quadri famosi, di abiti di firme prestigiose, di avere cappotti cavalli, valentino, Prada, occhiali Gucci, completi di Luisa Spagnoli. Poi magari scopriamo che si tratta di imitazioni comprate sottocosto. Di solito non si risponde alle provocazioni, non ci si lamenta. Lasciamo che le anziane facciamo il loro show privato, che si mostrino come galline faraone, o pavoni. Ogni tanto ci importunano, le vediamo spuntare intorno a  noi con il solo scopo di apparire ricche. Danno mance, mostrano unghie perfette, abiti impeccabili. Ogni giorno ci perseguitano con i loro discorsi petulanti e vanterie. Hanno figli industriali, ingegneri, docenti, ville e palazzi. Con difficoltà crediamo a quello che raccontano. Se i loro figli sono cosi ricchi e hanno ville in tutto il mondo perché non le portano con sé?  E poi se sono cosi ricche perché alloggiano nel nostro stesso albergo mescolate con la gente comune che loro detestano considerandosi superiori a tutti gli effetti? Si cambiano di abito cinque volte al giorno solo per non far dimenticare il loro stato sociale. La loro è una ostentazione malata e perversa che alla lunga infastidisce. Si buttano a capofitto nella esaltazione della loro famiglia. loro sono artefici della loro fortuna. I poveri li guardano come fossero dei disgraziati, i più ricchi li guardano rose dalla invidia, li divorano con gli occhi. Con il tempo, magari per amicizie comuni, si scopre che sono donne che vivono sole in zone periferiche, che non hanno l’aria condizionata, che hanno figli operai , pendolari e via discorrendo. Allora ci chiediamo quale è lo scopo di mostrarsi apparentemente ricchi. A noi in fondo i soldi del prossimo non ci interessano. Non capiamo lo scopo, il fine visto che forse non ci rivedremo più per il resto dei giorni. Le chiacchiere se le porta il vento. In fondo chi è ricco veramente non lo dice. Nella giostra della vita contano altre cose che il denaro apparente.

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