ARTIGLIO DEL DIAVOLO

 

L’artiglio del diavolo è una pianta originaria del sud Africa, si trova in abbondanza nel deserto di Kalahari e in altre regioni dell’Africa centrale. Il nome deriva dal fatto che i frutti sono a forma di uncino e somigliano ad artigli di uccelli rapaci. Gli antichi popoli africani usavano questa pianta per pomate, e le radici erano usate per una funzione tonica dei muscoli e digestiva, ma anche per dolori e febbri. In Europa si diffuse rapidamente e fu usata per i dolori osteo articolari. Nel 1958 un gruppo di ricercatori tedeschi comprese l’importanza delle radici nella cura delle artriti. L’erba che appartiene alla famiglia delle pedaliaceae è usata per i dolori ossei cronici, per i reumatismi con applicazioni due volte al giorno. Si usano sia le radici che i tuberi. Si usa come antinfiammatorio, in pomata o in compresse, per gonfiori, dolori ossei diffusi, dolori al petto e muscoli, crampi, mal di schiena, aterosclerosi, tendiniti, reflusso gastrico, gastriti, febbri, emicranie, dolori post partum, mestruali, problemi renali, di appetito, per l’elasticità muscolare, colpi di freddo, scoliosi, lombalgie. I suoi principi attivi e la vitamina E che contiene riduce il metabolismo, aiuta il fegato. Dagli esperimenti condotti in vitro la pianta è utile per la cartilagine, i muscoli, le articolazioni, la zona lombare. Si hanno miglioramenti dei sintomi per ginocchia, anca, gomito, polso, spalla, bacino, schiena e per l’umore in questo caso meglio usare gli estratti. Studi comparativi e clinici hanno evidenziato l’importanza dell’uso orale in pasticche, create per essicazione della pianta, anche se esistono pure creme, gel, unguenti. la pianta contiene zuccheri, fenoli, glicosidi come principale componente. Può essere usata insieme a zenzero, cannella, lavanda, chiodi di garofano per una azione tonificante a seguito di un  eccesso di attività fisica o per un brusco movimento. Si creano miscele pure con melissa, rosmarino.

Gli effetti collaterali sono emorragie, lividi, dolori allo stomaco, specie per sovradosaggio, vomito, nausea, diarrea, dolori addominali, mal di testa, pressioni alta, vertigini. Si deve vedere anche la interazione con gli altri farmaci usati perché può dare irritazione gastrica. Non può usarla chi ha calcoli, problemi di cuore, ulcera, chi è in stato interessante perché provoca contrazioni uterine. Tuttavia gli effetti collaterali non sono numerosi. Meglio usarla solo per quattro settimane lontano dai pasti perché rovina i succhi gastrici. Le creme necessitano del completo assorbimento cutaneo. Si possono usare bulbi e radici essiccati, tinture e capsule.

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