Auguri falsi

Auguri falsiSpesso passeggiamo per i corridoi dell’ufficio con passo svelto, deciso. I tacchi risuonano sul pavimento lucido. Siamo quasi tracotanti come non lo siamo stati mai. Ci muoviamo come se un leggero e potente veleno ci sia entrato nelle vene. Il sangue puro risulta inquinato. Constatiamo che in effetti per anni siamo stati educati e gentili, sul lavoro, con gli amici, con i conoscenti in occasione delle feste natalizie. Sul lavoro abbiamo fatto gli auguri ai superiori, dispensato regali anche costosi, ai colleghi abbiamo fatto regali preziosi e simpatici, scritto biglietti di auguri pieni di brillantini dorati e argentati, fatto complimenti alle donne eleganti, regalato fiori e dolci, fatto dolci in casa per parenti e amici. Per anni siamo stati metodici, leali, precisi nel dare i regali. Con il sorriso sulle labbra abbiamo regalato stelle di natale bianche e rosse, fiori, pungitopo con le bacche rosse, confezioni regalo. Per anni consecutivi abbiamo comprato decorazioni natalizie e le abbiamo messe in casa, in ufficio in bella vista. Lentamente ci siamo stancati, anno dopo anno ci siamo chiusi a riccio. Molti colleghi in passato ci facevano gli auguri a collo storto, dentro avrebbero voluto annientarci. Amiche rivali ci regalavano inutili oggetti d’argento, con aria magari di superiorità. Alcuni colleghi ci regalavano oggetti orribili da cestinare, fatti quasi per sfregio, magari di un pessimo colore viola, mente noi ci aspettavamo il colore rosso caldo associato al Natale. Quando si passa il limite allora cadono le braccia. A un certo punto scatta qualcosa di decisivo dentro di noi. Si rinuncia volentieri a quegli auguri falsi, alle frasi di circostanza, ai regali dati a denti stretti, senza slancio, senza cuore. Il brindisi decidiamo di farlo da soli davanti allo specchio che riflette la nostra immagine disillusa. Si può brindare al futuro senza tanti regali, senza fronzoli. Spesso si sente il bisogno di un’iniezione di fiducia, di un sorriso amico, di una stretta di mano sincera. L’albero di natale ecologico, finto, che riproduce fedelmente i rami e le pigne degli abeti, sembra guardarci con sguardo beffardo, pieno di derisione. In fondo anche lui non è vero, è un albero falso che si addice perfettamente a un mondo falso.

 

Ester Eroli

 

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