Confidenza

Spesso nella vita ci siamo sentiti protetti, coccolati dalle nostre amicizie vivaci, allegre. Abbiamo sempre guardato negli occhi gli amici con sincerità per essere all’altezza della loro fiducia. Ci siamo mostrati sempre disponibili, complici, arrendevoli. Abbiamo sempre lasciato capire la nostra totale fiducia che pensavamo ricambiata. Ci siamo rivolti agli amici nei casi di bisogno, di vuoto affettivo. Ci siamo trascinati fino alla loro porta sicuri di poterli infastidire e importunare. Pensavamo di poterci permettere con loro ogni confidenza. Abbiamo confessato agli amici, più che ai genitori e parenti, la nostra fobia del buio e dell’oscurità, le nostre malattie, la claustrofobia, i problemi di lavoro, la paura di ingrassare, i rapporti tesi con il partener, i nostri ritardi, le nostre banalità, i nostri pensieri più intimi, i sogni e gli incubi. Ci siamo confidati fino al punto di raccontare le sconfitte amare, le risposte vaghe e insultanti, le cadute fisiche e mentali, gli abbagli, le scorribande, le avventure. Come idioti abbiamo riso con loro delle nostre figuracce, della normalità dei giorni tutti uguali noiosi e tetri. Nella confidenza abbiamo parlato male di nostro cugino, della suocera invadente, dei nostri dirigenti esigenti, dei nostri incarichi pesanti. Con loro siamo venuti alle prese con ricordi, dolori, affanni, sogni.

Poi con il tempo sugli amici abbiamo cambiato idea. Gli amici ci hanno fatto intendere di non essere chiaramente dalla nostra parte. Ci hanno deriso, criticato e dulcis in fundo hanno usato le nostre confidenze più vere e più intime per darci addosso, per smascherarci davanti persino ad altre persone, ad estranei che sono venuti a sapere particolari ghiotti sulla nostra vita, sul nostro passato. I nostri tic, le nostre follie, fobie sono finiti in pasto agli altri, sbattuti in prima pagina come la notizia di un delitto. In breve tutti hanno saputo i nostri segreti e ci hanno gridato in faccia la loro riprovazione. La visione di amici affascinanti e sinceri di è offuscata. Siamo rimasti perplessi a fissare il vuoto. Gli amici in certi contesti non solo non ci hanno aiutato, ci hanno tirato calci in faccia, ci hanno costretto alla ritirata, ma ci hanno tradito raccontando la nostra intimità come si racconta una favola. Gli amici più cari si sono comportati da veri bastardi e la nostra fiducia in loro è divenuta esile come un fuscello.

Spifferare le confidenze sembra essere divenuto di moda e non fa più effetto. il movente di questa azione umana è sempre turpe. L’unica soluzione resta il silenzio ermetico su certi argomenti ma l’amicizia si riduce a una semplice conoscenza, perde il suo valore, il suo significato per divenire altro.

 

Ester Eroli

 

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