Erotismo infantile

Nel 1759 era uscito un testo destinato a fare scalpore per il suo contenuto scabroso dal titolo onanismo, dove venivano elencate le principali malattie prodotte dalla masturbazione minorile e i danni di una eccessiva dispersione dello sperma. Un pregiudizio duro da reprimere. il testo si riferiva chiaramente al personaggio biblico Onan che per non generare figli usava il coito interrotto con la conseguente dispersione dello sperma in terra. Le pratiche masturbatorie infantili da un punto div ista religioso erano quindi considerate immorali e fuori luogo e aventi disastrosi risvolti psicologici. L’autoerotismo era considerato immorale, e causa di malattie gravi specie se praticato con frequenza. La masturbazione specie infantile era vietata, è considerata da curare si parlava infatti di onanismo pediatrico. Le ossessioni sessuali dei piccoli venivano curate e i genitori sgridavano i figli specie se agivano in presenza di altri. I bambini che la praticavano erano giudicati irrequieti, malati, annoiati.

Successivamente l’erotismo infantile non è più un tabù, è solo considerato una tappa fondamentale non obbligata dello sviluppo del bambino che impara ad esplorare il proprio corpo per trarne piacere involontario. I genitori, gli educatori non devono fare opera di repressione, ma solo convogliare le energie per un corretto equilibrio e utilizzo senza cadere nei sensi di colpa, nella solitudine, nella repressione, nella fissazione. La masturbazione infantile non può essere l’unico piacere e divertimento.

I genitori non devono rimproverare ed essere ossessivi. la masturbazione infantile non è una turba o deviazione sessuale e non indica carenza affettiva o un problema psicologico. Può iniziare precocemente anche all’età di sette anni e si svolge di solito per noia e distrazione, senza un motivo preciso, solo perché è fonte di piacere intenso anche se rapido. L’autoerotismo infantile può essere causato da alcuni fenomeni di frustrazione del bambino.

L’erotismo infantile è un argomento poco affrontato ma reale, è una pratica abituale, una normale tappa che va disciplinata dentro regole sociali. Di solito, come sosteneva Freud, si sviluppa in arco di tempo che va dai tre ai tredici anni. I bambini per evitare la morbosità vanno tenuti impegnati con attività fuori della scuola senza colpevolizzare. il fenomeno molto comune è legato a desiderio sessuale che varia da bambino a bambino. Nel processo biologico può accadere di giocare con gli organi sessuali fino a raggiungere l’orgasmo. La cultura non deve influenzare e giudicare perché l’autoerotismo non è un disturbo o una malattia.

Tuttavia l’eccesso può provocare disturbi comportamentali. I ragazzini e le ragazzine più maliziose e sensuali andrebbero però tenuti a bada, seguiti anche da pediatra perché potrebbero divenire facile preda di  pedofili. Dietro gli abusi sessuali spesso si nascondono bimbi troppo precoci che agiscono seguendo l’impulso della curiosità e del godimento.

 

Ester Eroli

 

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