Falun

Nel centro sud della Svezia a 233 km da Stoccolma, si trova Falun inserita in un’area metropolitana e capoluogo della contea. E’ una nota stazione di sci invernali dove si sono disputate varie coppe e possiede due trampolini famosi per i salti con gli scii.

Qui esiste un museo minerario, creato nel 2001,  dove sono possibili visite guidate e dove il flusso turistico è notevole.  La città è una ex zona mineraria di rame, gli edifici e le originali strutture  sono stati dichiarati patrimonio dell’Unesco nel 2001. La zona deve la sua prosperità proprio alle miniere di rame. L’area estrattiva è enorme, ci sono molti edifici storici e tutta la regione è disseminata di piccoli villaggi di minatori. La prima produzione, anche se incerto è l’inizio, risale all’anno mille in base ai reperti archeologici ritrovati. Si è sviluppata in modo notevole nei secoli X e XI. La zona produceva i due terzi del fabbisogno europeo di rame. Le risorse in passato servirono per finanziare molti conflitti nazionali svedesi. Con l’avvento delle tecnologie la produzione subì un incremento. La produzione si è arrestata definitivamente nel 1992. In principio erano gli agricoltori locali a raccogliere il rame e a  fonderlo. Dopo il 1275 l’attività divenne più professionale e giunsero mercanti da Lubecca per partecipare alla produzione. Decisivo fu l’apporto tedesco che introdussero metodi nuovi di estrazione e lavorazione. Il prodotto finale veniva esportato. Alcuni documenti ritrovati attestano che fra i proprietari c’erano persino dei vescovi. Si crearono delle mappe dettagliate della zona in quanto il rame era divenuto una risorsa nazionale. L’estrazione avveniva con il riscaldamento della roccia con degli incendi, poi a freddo si spezzava il prodotto con mazze e cunei. Dopo aver arrostito il rame si toglieva lo zolfo. Gli incendi sprigionavano un fumo denso di veleni dannosi per la salute. il ciclo  di fusione andava a incidere sul prezzo del rame. Sull’esempio tedesco sorsero molte raffinerie del rame  e fonderie gestite come società per azioni. I minatori abitavano in edifici dalla struttura architettonica caratteristica. Nel 1650 si raggiunse il massimo della produzione. Linneo aveva visitato le miniere e ne aveva fatto una descrizione particolareggiata parlando di un lavoro duro, nel caldo. I minatori usavano  scale traballanti, carriole  a mano, e lavoravano nella polvere. La stessa cosa accade al personale di terra degli aeroporti dove si lavora spesso con mezzi rotti e traballanti.

Poi cominciò il declino dopo alcune frane e crolli. Dopo aver conquistato il mercato europeo e avuto il monopolio del rame insieme al Giappone, la Svezia vidi diminuire drasticamente la produzione di rame e quindi le attività commerciali ad essa connessa. Si tentò una riconversione producendo anche legname e ferro.

Il museo offre la storia della produzione del ramee, i modelli dei macchinari usati, gli strumenti. Sono esposti i ritratti dei principali personaggi storici del passato coinvolti nella produzione del rame. Ci sono tutte le spiegazioni sulla storia del rame. Si possono visitare le case dei minatori, le zone residenziali, le tenute.

 

Ester Eroli

 

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