La festa ha mutato aspetto nel corso del tempo, dando vita anche a molteplici variazioni. E’ una celebrazione corale, collettiva di valore emotivo e simbolico. L’iniziativa culturale ha la sua origine nei riti pagani del solstizio, che segnava la fine dell’inverno. La festa prevede mostre artistiche, mostre fotografiche, esibizioni di artisti da strada, degustazioni di prodotti tipici, ascolto di musica popolare e di filastrocche locali in dialetto e pizzica, improvvisazioni, concerti, tavole rotonde, letture, percorsi gastronomici, musica etnica, visite al castello del paese, balli e danze tradizionali, cibi offerti da vari istituti agrari della zona.
Il paese organizza la festa unito e compatto, alla preparazione partecipano anche alunni delle scuole e insegnanti. Nelle cene si possono assaggiare ceci, fagioli, bruschette, olive, salsicce alla brace, pizza, primi piatti gustosi, pane alle olive, cicoria, mozzarella di bufala, polenta con cinghiale, zeppole, vini. Per i non residenti ci sono navette disposte a fare la spola all’interno dei vari percorsi.
Ester Eroli