Ne 1724 lo scrittore Daniel Defoe scrisse ladya Roxana, la storia di una donna cortigiana. Essa sposa giovanissima un birraio da cui ha cinque figli che fugge per bancarotta lasciandola sola e in miseria. Divenuta amante del padrone di casa riesce a divenire ricca. Dopo anni di libertinaggio e di frequentazioni di prestigio di uomini ricchi e potenti in cui diviene a tutti gli effetti una prostituta dall’alto bordo riesce a divenire ricca grazie anche la matrimonio con un mercante. Dopo alterne vicende finisce imprigionata per debiti e muore pentendosi delle sue malefatte.
Ai nostri giorni la prostituzione è dilagata, basti pensare alle baby squillo e alle prostitute nigeriane che affollano le nostre strade e autostrade. Il meretricio di solito cambia totalmente la vita e produce i cambiamenti maggiori nell’anima. Il male è soprattutto emotivo. Ogni donna lascia alle spalle l’infanzia e entra in un tunnel dove solo poche cose hanno importanza. Cambiare rotta spesso è difficile. La vita è avara e di solito non restituisce mai l’anima perduta.
Parlando anche con delle meretrici ci si accorge con il tempo che esiste un filo conduttore, un filo naturale che lega ogni storia e che fa che ogni storia sia uguale a un’altra. Le prostitute non fanno mistero sul fatto che dietro la loro attività si cela un passato di miseria e un uomo cattivo e perfido. Valanghe di storie si somigliano tutte e dipendono tutte dal primo incontro con un uomo. Dietro il volto triste di una donna, privo di entusiasmo c’è sempre un uomo, un uomo che è comparso nella vita e ha causato solo danni. Le prostitute dell’est sono state ingannate da un fidanzato connazionale, una baby è stata spinta da un padre separato e assente. E’ raro che non ci sia dietro un uomo. Tutte le prostitute hanno sperimentato nel passato un incontro negativo, e poi passo dopo passo si sono ritrovate perdute. Alcune per colpa persino di un familiare.
L’unica speranza è che alcuni uomini malvagi dopo aver provato tutto pensino di tornare all’inizio quando la loro anima era innocente.
Ester Eroli