Arroganza

Negli ultimi tempi ci capita sempre più spesso di incontrare persone arroganti negli ambienti di lavoro, specie giovani appena assunti. Si tratta di un senso di superiorità che sfiora il disdegno, l’altezzosità. I nuovi assunti sono insolenti, aggressivi, prepotenti, si vantano senza motivo, sono presuntuosi. Spesso assumono degli atteggiamenti crudeli. Arbitrariamente prendono decisioni che non competono.

L’arroganza dimostrata è molto simile alla superbia e appartiene alla stessa famiglia. È un atteggiamento fastidioso come un vento selvaggio. Gli arroganti si sentono invincibili, degni di privilegi e accortezze. Sono ovviamente privi di buona educazione e umiltà.

Con il passare del tempo ci rendiamo conto che certi personaggi non meritano elogi, avanzamenti di carriera, apprezzamenti, premi, non meritano neppure la nostra amicizia.

Gli arroganti sono persone confuse, poco mature, contente solo di se, che non cambiano mai, che si sentono importanti e per questo sono rigidi e composti. Il loro comportamento non ha giustificazioni è solo scorretto nei confronti dei colleghi più anziani che non si gettano certo dalla finestra per le loro insinuazioni continue.

Spesso i giovani assunti nuovi sono stati selezionati da agenzie, da dirigenti e si sentono i prescelti. Hanno però solo l’ansia di guadagnare molto denaro che poi spendono per futilità.

Il problema fondamentale è che questi giovani arroganti non sanno fare molto, non hanno un ruolo definito, hanno studiato tutto e non sanno nulla di concreto, spesso non hanno cognizioni, e ignorano nozioni elementari. Non conoscono neppure la geografia, la storia, l’economia. Si impappinano sul diritto e pure dicono di essere laureati in legge. Forse hanno solo scaldato il banco o vendono fumo. Ai colleghi molti dicono di essere laureati ma poi non è vero. La laurea serve solo per fare scena, ma poi si scoprono subito le loro lacune nei vari campi del sapere. Fanno errori grossolani e non ricordano date, fatti importanti. Non conoscono la storia della unione europea e parlano di Europa. Ignorano il diritto, la matematica ma spesso dimenticano anche le regole della buona educazione e della civiltà. Insultano gli altri, attaccano per non essere colti in fallo. Nella vita privata si occupano solo di cose banali. Parlano solo di viaggi, di sport. Pensano solo ai vestiti, alle vacanze. Spesso mancano di concretezza, di visione lungimirante e per risolvere certe cose devono rivolgersi ai più anziani che hanno deriso, eliminato e umiliato in un primo momento. In alcuni casi la loro occupazione dipende dalle capacità degli altri. Si aggrappano agli altri fingendo sempre superiorità. Molti di questi giovani spesso diventano collaboratori, segretari senza avere particolari attitudini. La loro attività non apporta miglioramenti, non hanno idee originali ma si limitano  a copiare idee nate nelle menti degli altri, a ricalcare schemi ideati da altri. Non sanno trasformare un evento negativo in un modo per capire e apprendere cose nuove, non sanno fare tesoro di consigli, indicazioni.

Si scopre che questi soggetti compensano con l’arroganza la loro pura ignoranza.

 

Ester Eroli

 

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