Giochi della mente

Giochi della menteIl cervello è sicuramente l’organo umano più complesso e misterioso. E’ difficile capire lo stato della mente. Esistono vari disturbi della personalità che nessuno sa, nemmeno chi ne è affetto. Negli anni settanta è stata studiata e definita in modo dettagliato la alessitimia, che seguendo la traduzione greca, significa letteralmente mancanza di parole, di parole per comunicare soprattutto emozioni. Il soggetto è incapace di descrizioni verbali sulle emozioni e gli stati emotivi propri e altrui, dei sentimenti . Questo deficit emotivo è proprio delle personalità psicosomatiche. Nella loro situazione non riescono neppure a individuare le cause, i motivi profondi del loro comportamento, specie emotivo, in altre parole non rielaborano le emozioni . Non avendo una vita introspettiva, una attività onirica, socialmente sono dei conformisti nati e degli amanti della solitudine. Oltre all’isolamento prediligono la dipendenza da altra persona o cosa. La loro fantasia è limitata come la loro creatività e originalità. Non riescono mai a spiegare i loro pensieri, le loro azioni, quindi hanno una scarsa vita di relazione, spesso instabile. Incapaci di elaborazioni mentali delle emozioni, finiscono per assorbire nel corpo le sensazioni per via somatica, riducendo tutto a sensazioni solo corporee, evitando la riflessione e la consapevolezza emotiva. Incapaci di organizzare le emozioni finiscono per avere comportamenti compulsivi che si traducono in bulimia, anoressia, perversioni sessuali, abuso di sostanze. Infatti questa sindrome provoca disturbi dell’alimentazione, depressione, ansia, disturbi gastrointestinali, malattie delle coronarie. Infatti non sanno difendersi dalle ansie. Alle origini per la neurologia di questa scarsa esperienza emotiva ci può essere un trauma, un bisogno spasmodico di attenzioni, un retaggio culturale, un fattore sociale, un fattore genetico e ereditario, un problema interiore, una mancanza di controllo. Spesso sono colpiti i pazienti sottoposti a dialisi e trapianto. Secondo alcuni studiosi dipende dallo scarso funzionamento dell’emisfero celebrale sinistro che si occupa del linguaggio. Costretti a una vita incolore i pazienti preferiscono l’azione alla parole e spesso per agire ricorrono al pianto e alla collera incontrollata. Per individuare la sindrome sono necessari dei test. La terapia oltre che su i farmaci si basa sulla ricostruzione della sfera affettiva del soggetto.

 

Ester Eroli

 

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