Hurts Happiness. Recensione album d’esordio del duo Britannico

Hurts Happiness. Recensione album d’esordio del duo BritannicoIl Duo Britannico di Manchester, Hurts, ovvero,Theo Hutchcraft (voce) e Adam Anderson (tastiere, chitarra) .si sono evidenziati già l’estate scorsa con il singolo Better than Love e Wonderful Life balzando ai primi posti della BBC Sound of 2010 e più di recente alla posizione 20 della Top 50 Countdown degli artisti più popolari 2010 su Myspace,oltre ad aver raccolto vari consensi nei concerti svoltisi in vari paesi tra i quali anche l’Italia ai Magazzini Generali di Milano, non più tardi di fine Ottobre 2010.

Già dall’uscita di fine Agosto 2010 del loro primo album “Happines” Theo ed Adam si sono imposti, come una nuova leva del synth-pop, genere molto in voga negli anni 80:

Depeche Mode,Human League,Duran Duran e,Spandau Ballet prima maniera e non ultimi Roxy Music,anche ad un ascolto superficiale,sembrano essere i riferimenti del duo inglese, che soprattutto nel “look”, molto più affine al mondo della moda, che non a quello della musica,fanno il verso ai loro predecessori che hanno fatto epoca. E’ soprattutto questa idea di stile che mi fa pensare ad una sorta di” revue “di quegli anni, e di quel movimento. Anche le loro movenze soprattutto nel video clip di Wonderful life, rimandano a quel passato. Questo sguardo volto all’indietro credo sia comunque, nel caso degli Hurts, un’operazione non priva di “spessore” e che nel contesto odierno del pop, risulta tutto sommato almeno in parte, di una certa originalità: riproporre quegli anni e quel preciso modo di fare musica può essere vista come la voglia di “nobilitare” il pop,conferendogli una certa qualità che in qualche modo gli appartiene di diritto, come hanno dimostrato così bene, proprio le note delle band succitate, che seppure spesso oggetto di critiche “spietate”, da parte degli addetti ai lavori dell’epoca, rappresentano senza dubbio, una scena musicale non secondaria. E’ bello pensare, quindi, che tale fenomeno, ci arrivi nuovamente, attraverso il talento di questi due nuovi “Dandy” del “New Romantic dei giorni nostri”. Gli Hurts, con il loro materiale molto piacevole all’ascolto e molto curato anche nei testi, sembrano avere tutte le carte in regola per riproporre lo scenario di cui sopra. Il Pop britannico così, non perde occasione per dettare nuovamente legge, anche quando è autoreferenziale e reinventa sè stesso, in modo ciclico nel corso dei decenni. Occorre segnalare che nell’album partecipa, con la sua voce Kylie Minogue altra icona popolarissima degli eighties.
Mario Bartilucci

Track List:

1. Silver Lining

2. Wonderful Life

3. Blood, Tears & Gold

4. Sunday

5. Stay

6. Illuminated

7. Evelyn

8. Better than love

9. Devotion

10. Unspoken

11. The Water

12. Verona (Ghost Track)

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