Giunto alla prova dei fatti, l’esecutivo tecnico propone nella prima manovra una serie di provvedimenti. Quello relativo alla tassazione del lusso è stato il vaso di Pandora, da cui sono usciti fuori dati sconcertanti per un Paese civile, decisamente più in linea con la sur-realtà del Paese dei balocchi. ‘E divenuta nota la proprietà di giocattoli lussuosi quali yacht e aerei a contribuenti dichiaranti meno di ventimila euro all’anno. Giusta l’indignazione suscitata, significativo lo stupore mancato. Lo si potrebbe porre ad indice di un’Italia a due velocità. Una rassegnata alle magagne elitarie di imprenditori alla Marchionne, tutto lavoro italiano e residenza svizzera, e parlamentari alla Scajola, proprietrio di casa vista Colosseo a propria insaputa. Nel mezzo ci sono le caste tra le più svariate e le meno in vista.
Ci si è resi conto che i balocchi sono per pochi e per lo più sconosciuti evasori ed elusori, indagati e mafiosi, appartenenti a quel sistema di caste che fa invidia a quello indiano. Ci si scopre Paese dei tarocchi, perché in definitiva tanti adottano la tecnica dell’eluzione e dell’evasione. Così può capitare di scoprire che esistono case non risultanti nei registri catastali, case affittate in nero a studenti, hotel ecclesiastici per presunti pellegrini esenti dall’Ici. Dunque, tutti in-degni appartenenti alla categoria dei falsi invalidi, madre di tutte le categorie volontariamente falsate. Tra dichiarazioni fasulle, case fantasma, lavoratori in nero, mercati oligopolistici in regime di presunto liberismo, vitalizi esagerati e disonorevoli stipendi parlamentari, tanti i balocchi che il prossimo Natale non dovrebbero trovare posto sotto l’albero.
Se c’è chi della riproduzione delle grandezze altrui ha prodotto un vero e proprio business, come nel caso della Cina, c’è anche chi dalla creazione dell’unicità propria ha prodotto un fallace presente, come nel caso dell’Italia. La recessione che il Nuovo Anno porterà con sé, impone l’autocritica finora sostituita dall’opportunismo elettorale. Oltre ai monumenti c’è un intero Paese a rischio crolli. Non è più tempo di giochi da furbetti del quartierino o ingordi dei palazzi. Né tantomeno è tempo di esplosivi impacchettati o proiettili imbustati, soprattutto considerando che tutti per decenni si è consapevolmente vissuto al di sopra delle proprie possibilità.
‘E arrivato il tempo dell’età adulta. Le responsabilità collettive ed individuali non sono più rinviabili. Per quanto difficile, trattandosi di una questione antropologica, è il momento di rifondare se stessi per porre le basi di un Paese degno della propria storia.
Pamela Cito