Il Cigno Nero di Darren Arnofosky

Il Cigno Nero di Darren ArnofoskyUSCITA CINEMA: 18/02/2011

REGIA: Darren Aronofsky

SCENEGGIATURA: Darren Aronofsky, Mark Heyman, John McLaughlin

ATTORI: Natalie Portman, Vincent Cassel, Mila Kunis, Winona Ryder, Barbara Hershey, Kristina Anapau, Benjamin Millepied, Ksenia Solo, Janet Montgomery, Sebastian Stan, Toby Hemingway, Sergio Torrado, Mark Margolis, Tina Sloan, Abe Aronofsky, Charlotte Aronofsky, Christopher Gartin

FOTOGRAFIA: Matthew Libatique

MONTAGGIO: Andrew Weisblum

MUSICHE: Clint Mansell

PRODUZIONE: Cross Creek Pictures, Phoenix Pictures, Protozoa Pictures

DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox

PAESE: USA 2010

GENERE: Drammatico, Thriller

DURATA: 103 Min

SITO UFFICIALE: http://www.foxsearchlight.com

 

E’ sicuramente un gradito ritorno quello di Darren Aronofsky che con questo film si e’ guadagnato l’Oscar 2011 come miglior regista aprendo anche i battenti della 67ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e riproponendosi con un film che a mio avviso, sta esattamente a metà tra i precedenti altrettanto osannati e premiati “The Wrestler” e “Requiem for a dream”.Ora La Protagonista Natalie Portman Oscar 2011 come migliore attrice nel ruolo della prima ballerina Nina è il nuovo epicentro di un viaggio esistenziale psicologico con da sfondo sempre l’America, qui analizzata nell’ambiente duro e selettivo della danza classica. Dal Ring passiamo quindi, ai teatri di prova,ove quasi allo stesso modo, il nemico nascosto sempre nell’intimo umano, viene di nuovo affrontato, non più per riscattare una vita da Wrestler sulla via del tramonto,come succedeva a Mickey Rourke nel precedente film, ma per emergere nel mondo competitivo del balletto e dell’alta società newyorchese, ad esso collegato. La protagonista è qui letteralmente oppressa dalle pretese morboso-affettive di una madre onnipresente e frustrata, e quelle di Thomas il coreografo, interpretato da Vincent Cassel, che la individua come protagonista di una rivisitazione del Lago dei cigni di Ciajkovskij, spingendola al limite della psicosi, per trovare proprio dentro se stessa,con la scusa della ricerca della perfezione tecnica all’interno del doppio ruolo di Odette e Odile, quel cigno nero, meno evidente nell’attitudine della giovane e bella Nina Thomas arriva fino a scabrose avances e creando tensione continua ,indica come modello di sensualità da imitare la rivale Lilly (Mila Kunis), con la quale si innesca inevitabilmente un gioco di amore-odio dalle tinte saffiche.
E’ la mente e i suoi meandri che nuovamente vengono scandagliati dal cineasta newyorkese, sempre partendo dal disagio esistenziale della condizione umana moderna, che ha sempre nell’idea narrativa di Aronofsky ,che si e’ basato in questo caso sugli scritti di Andres Heinz ,una società inesorabile, che non da sbocchi, fino all’autodistruzione suicida: era cosi’ in particolar modo in “Requiem for a dream”, come in the “Wrestler”.
In questa nuova prova, poi, il regista ci offre anche molti spunti di lettura legati anche alla sfera della sessualità femminile e quindi, l’interiorità umana vista da un punto di vista a mio avviso, tutto sommato poco esplorato. La grammatica cinematografica che si muove con un discreto ritmo,si dipana utilizzando il linguaggio dapprima semplicemente descrittivo, per poi arrivare a quello del thriller psicologico piu’ classico. Brava Natalie Portman e lo stesso Cassel, cosi’ come gli altri attori: Barbara Hershey che interpreta la madre e la già citata Mila Kunis nei panni dell’alter-ego rivale.
Da sottolineare anche Wynona Rider che si destreggia perfettamente nel ruolo della ex-favorita prima ballerina esclusa e decaduta poi in disgrazia in favore della protagonista.
Il Film in varie categorie ha fatto incetta di riconoscimenti oltre agli Oscar 2011, il Golden Globe e il British Academy solo per citarne alcuni, registrando al botteghino in tutto il mondo la cifra di 281.394.069 dollari e confermando Aronofsky come uno dei piu’ interessanti artisti, ponendolo come testimone introspettivo e fine osservatore dell’umanità odierna.

 

Mario Bartilucci

 

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