Il giro dei presepi

La tradizione presepiale in Italia è molto antica basti pensare che nella zona di Bologna risale al XII  e XIII secolo. Nella città di Bologna il presepe gigante si faceva nella chiesa di santo Stefano meta di pellegrini di tutto il mondo che passavano per recarsi nei vari santuari. La produzione di statuine delle varie botteghe artigiane iniziò molto presto. Ceramisti  e scultori fecero dei capolavori. Le statuine prodotte con stampi divennero più economiche e consentirono al ceto medio di poter fare il presepe in casa. le statuine sono fatte in blocco unico con insieme le vesti e non hanno vesti di stoffa. Si usa cartapesta¸ terracotta¸ gesso  e legno. Gli indumenti sono quelli popolari. Nei presepi si trovano rappresentati pure gli stati d’animo ad esempio la Meraviglia è una donna che leva le braccia al cielo¸ l’Adorazione giace inginocchiata¸ la Devozione si protende in avanti¸ l’Offerta porta dei doni. Il 13 dicembre nella città di Bologna  e nelle zone limitrofe si svolgeva la fiera di santa Lucia dove la gente comune comprava le statue per il presepe casalingo. I ricchi invece richiedevano  pezzi di alto livello di famosi artigiani  e artisti. segno evidente che  la divisione in classi era attiva pure a Natale. In Piemonte invece nel presepe si metteva il pastore Gelindo un uomo anziano con giacca e calzoni corti¸ un agnello in spalla¸ una  cesta e la zampogna. Compare davanti alla grotta ed è il primo piemontese giunto a Betlemme per adorare Gesù dopo aver fatto un lungo viaggio avventuroso dal Monferrato fino alla grotta sacra. Esiste un testo teatrale intitolato appunto Gelindo in  dialetto piemontese. L’opera veniva rappresentata nei teatri ufficiali  e nelle stalle contadine con gente che si improvvisava attore. Secondo la tradizione contadina è Gelindo stesso ad aiutare Maria e Giuseppe a trovare un alloggio decente le la notte. Gelindo oggi è un personaggio chiave tra le statuine del presepe piemontese.

In passato¸ fino a un passato recente¸ le famiglie erano solite dopo il pranzo delle festività fare un giro di perlustrazione nelle varie chiese dei paesi  e delle città per ammirare  i vari presepi artistici. Si faceva un giro panoramico e si andava pure nelle mostre dei presepi. Ora tale abitudine sembra superata e se qualcuno resiste in tale attività viene ampiamente deriso. I giovani sono derisi dai coetanei.  Chi fa ancora il giro dei presepi  deve farlo in silenzio  e di nascosto come se fosse un delitto deliziarsi dei vari paesaggi presepiali.

 

Ester Eroli

 

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