INFERNO

the surface of the lava. background

Per molte religioni sia orientali che occidentali esiste un luogo di purificazione e di tormento dell’anima di un defunto, un luogo propriamente di punizione per le anime malvagie. La parola inferno viene dal latino infer nel senso di sotterraneo. Per i romani l’inferno era un luogo fisico oscuro e tetro che si trovava nel lago Averno nei pressi di Cuma. Anche per gli egiziani esisteva una specie di inferno per le anime perse e cattive., nell’aldilà il cuore del morto veniva pesato su una bilancia  Nel nord Europa  i popoli credevano in passato che il regno degli inferi fosse guidato da una donna perfida e mostruosa Anche nel taoismo l’inferno è un luogo fisico una specie di montagna con settori stratificati in base ai peccati commessi, un labirinto di stanze governate da un re cattivo e vendicativo. Il concetto di inferno è presente pure nelle culture paleocristiane. I greci credevano all’esistenza dell’Ade con dei fiumi orribili dove si scontavano i peccati, dove le anime pagavano per aver fatto scelte morali sbagliate. Per molte credenze l’inferno è un luogo fisico, governato fa diavoli vendicativi e perversi. C’erano anche delle formule magiche e dei riti propiziatori per ingraziarsi le forze occulte del male. Per molti romani l’inferno  era un luogo reale dove i vivi erano  esclusi e dove Enea si avventura. Per gli ebrei l’inferno è un luogo ardente di fiamme dove le anime peccatrici hanno il loro tormento proporzionale alla colpa. Secondo fonti anche santa Teresa visitò l’inferno con il corpo e rimase scioccata alla vista delle anime dannate. Il concetto di fuoco e di livelli di espiazione si diffuse nel medioevo, come l’idea del purgatorio. L’anima attraverserebbe vari stadi di purificazione fino alla fase finale di beatitudine e immortalità. Il cammino delle anime sarebbe agevolato da messe di suffragio e preghiere. Per molte culture orientali l’inferno sarebbe una gelida caverna ma luogo solo  temporaneo perché l’anima giudicata si reincarnerebbe.

Per i cattolici l’inferno è l’abisso scavato da Satana, angelo ribelle, nella sua caduta dal cielo. Per sant’Agostino ci sarebbero vari gradi di giudizio in base alle colpe commesse.

Recentemente molti sensitivi che hanno avuto contatti con l’aldilà hanno parlato dell’inferno in termini diversi. Intanto non sarebbe un luogo fisico, reale, ma una vera dimensione spirituale dove le anime lontane dalla grazia di Dio soffrirebbero per la lontananza dalla luce divina. Le anime non sarebbero felici. Si esclude il concetto di castigo divino. Le anime sarebbero sulle spine, tormentate per la lontananza dalla verità. La loro sofferenza è solo interiore, un senso nostalgico del  bene, un rammarico, un rimorso per non aver fatto le scelte giuste, per non aver amato il prossimo. Le anime vorrebbero correre ai ripari ma non possono, non possono rimediare. Per le anime sulla strada della perdizione la pena interiore sarebbe eterna, una svilimento, una malinconia allucinante, triste. I sensitivi stessi hanno sentito questo svilimento, questa sofferenza dei malvagi. Non ci sarebbero quindi fiumi infernali, fiamme, cani come cerbero in attesa delle anime, profumo di zolfo, oscurità, ponti, laghi fetidi . Anche per i testimoni di Geova l’inferno non è una realtà fisica corrispondente a un luogo specifico della terra sia esso in alto o sotterraneo. E’ solo una sofferenza dell’anima che attraverso essa si  purifica.

Le anime per una scelta volontaria non si sarebbero convertite ne pentite e allora destinate a tormentarsi per la privazione della luce di Dio, per la assenza di comunione con lui. Secondo alcune credenze le preghiere dei fedeli aiuterebbero il trapasso delle anime.

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