La pratica del digiuno

L’astinenza dal mangiare e bere viene praticata in molte religioni e culture. Attualmente i medici sconsigliano vivamente un digiuno prolungato nel tempo. Anche se molte diete sostengono che il digiuno, solo per alcuni giorni, ha un effetto benefico sull’organismo in quanto lo purifica e lo disintossica. Il corpo verrebbe vivificato e ripulito dalle tossine e dal muco. Il digiuno favorirebbe il rinnovo dei tessuti interni. Tutte queste teorie non hanno un razionale fondamento scientifico. Alcune religioni sono favorevoli a questa pratica. Il digiuno serve a prepararsi a una festività, a entrare in contatto con il divino, a distaccarsi dalle passioni e dalle cose terrene. L’antico testamento sostiene in più punti che il digiuno va accompagnato dalla preghiera. Nel Medioevo c’erano dei giorni specifici destinati al digiuno collettivo non solo individuale. Ai nostri giorni si osserva l’astinenza dalle carni il mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo. Il digiuno non deve essere ostentato dal cristiano, non ne deve fare un motivo di vanto. L’islam stesso pratica il digiuno nel Ramadan, mese in cui dall’alba al tramonto ci si astiene dall’uso di cibo e acqua. In realtà non tutti sanno che un digiuno molto lungo praticato nel silenzio, porta a quella che viene definita estasi mistica. L’estasi mistica si ottiene al termine di un procedimento di progressivo distacco dalla realtà terrena fino alla perdita completa dell’io razionale. All’improvviso la persona predisposta, di solito si tratta di santi, sensitivi, eremiti, senza cause apparenti, si lascia andare in una sorta di trance, svenimento, collasso. Durante queste estasi sono possibili visioni, apparizioni, materializzazioni, fenomeni paranormali. Il digiuno rappresenta un modo per raggiungere più direttamente la divinità. Trascurando il corpo è l’anima quella che balza in primo piano. E’ come se la pelle diventasse più trasparente lasciando vedere meglio l’anima. L’anima si sente più leggera perché liberata dall’ingombro del corpo materiale. L’anima alleggerita si sente più libera. Il carcere del corpo viene sentito di meno. L’anima si avvicina veramente alla sua dimensione spirituale.

Ester Eroli

 

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