Le regole dell’attrazione

La questione è eterna, lo so. Colpo di fulmine o innamoramento lento? Ci sono talmente tante variabili da considerare che a volte mi perdo. Infatti la chiave del rebus non è che l’ho proprio trovata. Che il colpo di fulmine esista mi pare una questione indubbia. Ormai se ne sente così tanto parlare che è inevitabile farci un minimo ragionamento. E la soluzione è che esiste. Una volta si credeva non fosse così eppure adesso sono tutti d’accordo che c’é. Che dipenda da fattori personali, chimici o biologici, non è che per me fa tutta questa grande differenza. L’importante è sapere che c’é. E io ci credo, eccome. Ero convinta, fino a non molti anni fa, che fosse l’unico vero modo per innamorarsi. Credevo che quelli che dicono che si sono innamorati lentamente in realtà fossero invidiosi. Perché secondo me non era un vero amore. Era qualcosa tipo l’amicizia ma senza passione, senza fuoco. Io sono per le sensazioni forti. O è bianco o è nero. O ti piace o no. O vuoi subito o non sarà mai. Mezze misure queste sconosciute. Un vero amore è forte e passionale, quando non c’è più la passione, l’amore è finito diventa abitudine. E in parte ci credo ancora. Io non è che mi sono innamorata tutte queste grandi volte ma mi è sempre capitato così. Ho sempre capito a prima vista se uno mi poteva andare o no. Sensazione, sesto senso non lo so. Ma se non c’era quella sensazione alla bocca dello stomaco, quel gorgoglio in testa per me non valeva niente. Ciao ciao. Le mie amiche a dirmi che ero esagerata, che non trovavo nessuno per quello, che non potevo pretendere di avere quelle sensazioni. Che certe cose si provano solo a sedici anni, massimo diciotto. Che oramai eravamo cresciutelle e bisognava vedere più in là. Perché c’è chi confonde il colpo di fulmine con l’attrazione fisica. Ma non è così. Uno mi può attrarre fisicamente,vorrei saltargli addosso, se c’è chimica. Se non riesci a staccargli gli occhi di dosso. Ma si ferma lì. Io parlavo, e parlo sempre, di amore quello vero. Per me le storielle non esistono. Stare insieme tanto per fare non l’ho mai concepito. O bianco o nero, appunto. Poi ho conosciuto un ragazzo. Subito colpo di fulmine. Faccio di tutto ma lui non mi nota. Che stronzo, penso. Bé vabbé, l’avevo visto in discoteca, a serata finita basta, chissà se lo rivedo. Però mi era rimasto impresso. Non mi ha guardato? Ma come? Sono io di solito che decido! Mai successo che uno faccia così. Molto strano. Lo rivedo per caso in un altro locale, stessa scena. Il mio amico mi dice che sono cretina ‘riprenditi’ continuava, non mi aveva mai visto così. Poi me lo dimentico. E una sera, dopo un anno, in un’altra discoteca, mi ferma uno. ‘ il mio amico vuole consocerti’ che idiota, penso. E sto per tirar dritto e vedo che è lui. Da lì tutto va veloce: cene, passeggiate, chiacchiere. Però lui non vuole, non è convinto. In casi normali l’avrei lasciato lì, su due piedi. Chi è questo che non mi vuole? Ma sì ce ne saranno altri cento per me. Eppure sono rimasta, ho continuato. E il suo non convincimento è andato a fuoco. Ancora oggi dopo cinque anni, una convivenza e il matrimonio in mezzo, mi chiedo come sia possibile.

 

Giulia Castellani

 

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