Lobotomia

La parola lobotomia viene dal greco e significa letteralmente taglio dei lobi, si tratta di un  trattamento radicale di intervento di psicochirurgia nell’encefalo per risolvere problemi mentali come psicosi, depressioni, epilessia ecc. Un tempo era chiamata leucotomia prefrontale come procedura e riguardava la recisione di connessioni nervose della corteccia cerebrale in posizione frontale. La prima sperimentazione contro le malattie mentali e i cambiamenti di personalità si ebbe in Svizzera nel 1890 con esecuzione di libotomie parziali ma i primi pazienti morirono durante l’operazione e  anche dopo morirono suicidi e mostrarono comportamenti alterati.

La prima vera operazione si fece in Portogallo a Lisbona nel 1936 per opera di Moniz insignito del premio Nobel che credeva nel valore terapeutico della lobotomia che col tempo si mostrò pericolosa. In Italia venne introdotta nel 1937 nelle strutture ospedaliere di Torino, Ferrara, Trieste. In Italia i pionieri realizzarono una vera trapanazione del cranio. La procedura venne affinata negli Stati uniti che vi imposero il nome di lobotomia, e in Inghilterra Si raggiunsero i lobi frontali attraverso i dotti lacrimali con operazione anche di semplice ambulatorio. Negli anni quaranta e cinquanta del novecento fu usata per disturbi bipolari, depressione, schizofrenia come cura. Negli anni cinquanta ci fu una battuta di arresto e fu criticata per gli effetti indesiderati. In Germania venne proibita. Negli anni settanta e ottanta venne abbandonata. Negli anni ottanta fu usata sporadicamente in Belgio e nei Paesi Bassi e a Boston. Era usata per i disabili, peri disturbi della personalità. Molte riviste la criticarono aspramente e la trovarono una pratica piena di rischi. molti sono gli effetti avversi: disordine del pensiero, allucinazioni, regressione alla infanzia, epilessia, manie suicide, fissazioni, manie, bulimia, riduzione della capacità emotiva e intellettiva,  allucinazioni uditive, instabilità mentale, difficoltà di parola e comunicazione, stati vegetativi, regressione all’infanzia, depressione, perdita di controllo e spontaneità, inerzia, sbalzi di umore, ribellione, perdita di memoria, mutamento personalità, incontinenza, ecc.

Veniva usata dopo l’elettroshock per il trattamento dei disturbi nevosi post partum e per gli adolescenti destinati al manicomio criminale. Fu sperimentata anche su animali come scimmie ecc e furono creati nuovi metodi ma negli stati uniti si verificarono molti casi di suicidio post operatorio  e problemi di ebetismo nei pazienti.

Negli anni settanta si preferì ricorrere ai farmaci di nuova generazione anche perché la lobotomia si prestava a casi di torture e maltrattamenti in carceri e ospedali e si poteva quindi usare anche per fini non strettamente medici.

 

Ester Eroli

 

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