MITI E LEGGENDE

Esiste un fenomeno scientifico in natura ammantato da un fitto alone di mistero che ha ispirato molte composizioni poetiche e anche una canzone di Fabrizio de Andrè dal titolo un chimico. Si tratta di una illusione visiva nota come fuoco fatuo per molti considerato una vera apparizione di anime di trapassati. I fuochi fatui in verità sono fiammelle di colore blu e celeste che appaiono su terreni, in paludi, stagni, cimiteri, brughiere. Nelle paludi la combustione della fosfina procura luci molto luminose di colore blu e verdastro avvolte spesso in nuvole bianche come di fumo molte suggestive. I fuochi fatui, di breve durata come dice il nome fatuo, sarebbero visibili nelle notti calde e buie dell’estate in particolare nel mese di agosto. Ci sarebbero fenomeni di più lunga durata.

Nella teoria scientifica i fuochi sono il prodotto della combustione del metano dovuto alla decomposizione di resti organici. Secondo una ipotesi scientifica tutto si deve alla ossidazione del metano per la decomposizione del carbonio organico. Dalla decomposizione deriverebbe una emanazione di fosforo e idrogeno che si infiammerebbe da solo a contatto diretto con l’ossigeno presente nell’aria che darebbe vita  a una effimera luce splendente. La causa sarebbe la fosfina un gas incolore dall’odore pungente che produce una luce che se avvicinata scompare senza lasciare traccia alcuna. Vari libri di scienza spiegano questo fenomeno Gli egizi credevano che le anime virtuose brillassero nell’aldilà dando vita a questo fenomeno. Per i giapponesi i fuochi sono essere non umani soprannaturali. Leggende del Medioevo sostengono che sia una prova della esistenza dell’anima. Seguire i fuochi consentiva di vedere il proprio destino. Nelle credenze popolari si credeva che i fuochi fatui fossero una manifestazione dell’anima dei morti, anime dannate o del purgatorio. Si pensava che i fuochi fossero le anime di bimbi non cresimati e battezzati alla nascita. Molte fiabe parlano di questo fenomeno strano. In Gran Bretagna il fenomeno era frequente nel passato per via dell’uso di casse da morto saldate a piombo che provocavano pure uno scoppio per la aggressione di agenti chimici. Ora il fenomeno non avviene per l’uso dello zinco  e delle valvole di depressione. Per molti popoli ancora i fuochi non sono altro che le anime che salgono al cielo.

Ester Eroli

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