Museo del cotone nella città di Memphis

Nel Tennesee negli Stati Uniti e precisamente nella città di Memphis in Union Aveneue 67 troviamo il museo del cotone, un museo storico culturale nato nel marzo del 2006, ben tenuto . E’ stato collocato nella ex sala commerciale della borsa dove si riunivano i brokers che speculavano con prezzi  e contrattazioni nel commercio del cotone tipico della città di Memphis. il museo si trova in questo sobrio palazzo e descrive la storia del cotone che si intreccia con quella della cultura locale e racconta lo schiavismo dei campi di cotone situati nel bacino del Mississippi e la dura lotta della emancipazione. La coltivazione del cotone nelle case coloniche era affidata ai negri considerati come schiavi e trattati come tali. Sono stati secoli di discriminazioni e sfruttamenti specie negli stati del sud. Il museo racconta degli scambi commerciali redditizi e la storia del cotone che racchiude anche tanta disumana crudeltà.

il museo si articola su due parti distinte e non è grandissimo. Nella prima parte si descrivono i manufatti e gli attrezzi usati nella coltivazione, nella raccolta e nel commercio  con foto, testimonianze audio e video. I video storici e le bacheche sono quelli più illuminanti. Il museo è soprattutto visivo , con pannelli espositivi, video non lunghi, mostre fotografiche. Nelle sale espositive non c’è l’aria condizionata che può danneggiare. Si descrive anche il genere musicale nato da tale attività che è il blues. I pannelli sono ricchi di annotazioni interessanti sulla vita quotidiana legata all’arte della coltivazione del cotone anche per i bambini. Esiste all’interno anche un’area educativa per i bimbi con un personale cordiale.

Nella seconda parte vengono mostrati gli oggetti quotidiani con tavole interattive per i giovani e la descrizione della industria del cotone.

Si inizia con un orientamento introduttivo dei docenti e un film di apertura. Poi gli audiovisivi descrivono la tecnica di coltivazione. Il tour è autoguidato.

Si può fare la prenotazione online e disdire la visita online. Di domenica il museo è aperto fino alle 17,00. Meglio prenotare prima.

 

Ester Eroli

 

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