La psicometria è una branca della psicologia che si occupa principalmente della misurazione delle attitudini, delle abilità, delle conoscenze , degli aspetti del carattere, degli atteggiamenti, dei risultati scolastici e delle valutazioni di una persona.
Il primo studioso a mettere l’accento sulla necessità di test attitudinali e della misurazione delle differenze fra gli individui fu Darwin. Ad introdurre test standard furono dopo altri studiosi americani e inglesi. Nel corso dei secoli si fecero vari esperimenti per misurare l’intelligenza ma anche la forza fisica e mentale. Il tedesco Herbert nei suoi studi invitava le scuole a fare dei test di tipo scientifico come pratica educativa. Per i test si usavano modelli matematici per stimolare la mente degli allievi. Si ricorse spesso anche per le assunzioni a veri e propri test psicologici.
Nel ventesimo secolo diedero un contributo in questo campo molti studiosi famosi e negli anni cinquanta si ebbe la introduzione del metodo statistico molto più efficace anche per le selezioni di tipo lavorativo. Per le assunzioni spesso si ebbe un uso improprio di certi test. Alfred Binet contribuì a stabilire regole e livelli di misurazione. Si scrissero molti manuali sulla valutazione dei processi mentali. Si usarono spesso indagini a campione su diverse popolazioni. Nel novecento si cominciò a valutare con maggiore interesse e rigore il cosidetto quoziente di intelligenza utile pure nel sistema scolastico. Sul lavoro si introdussero test della personalità con punteggi. Poi i metodi furono sempre più sofisticati con indagini demografiche. Nelle scuole si fecero test di profitto per valutare memoria, attenzione, percezione, apprendimento, volontà. Molte analisi esplorative dettero ottimi risultati. I test per gruppi vennero introdotti nelle stesse università.
Negli ultimi tempi ci sono sviluppate pure valutazioni dei processi mentali delle macchine e dei robot. Si può analizzare pure la capacità della stessa intelligenza artificiale.