Risate

Sicuramente è molto difficile fare un ritratto della nostra epoca, sempre molto fluttuante e ambigua ma una cosa è certa e sicura, è una epoca che ha perso il concetto esatto di educazione, di rispetto, di stima, di gentilezza  e che si è degradata in modo sottile e intrigante. Non esiste più moderazione, vergogna, ordine. Si nota solo arroganza, baldanza, deviazione.

Negli ultimi tempi assistiamo allibiti  e impotenti a un nuovo fenomeno strano che sta sempre più prendendo piede e nessuno ci fa caso, ci pone rimedio. Tutti restano in silenzio, facendo finta di nulla.

Durante alcune cerimonie funebri, alcuni cortei funebri, di donne morte, alcune parenti, amiche, conoscenti che magari avevano della rivalità con la persona deceduta, avevano avuto degli  screzi anche di poco conto per futilità pensano bene di lasciarsi andare a risate grossolane e sguaiate. Un atteggiamento dissacratore, maligno, un atto di superbia senza precedenti. Fingono di ridere per qualcosa, per qualcuno ma anche n chiesa si sentono le risate fragorose, scroscianti come si fosse in un teatro. Per i parenti è una tortura che brucia l’anima specie quando la defunta non meritava tale affronto essendo stata sempre mite. La morte paga lo scotto magari per una risposta appropriata, per uno scatto di ira magari ragionevole e opportuno. Alcune donne non amano essere rimproverate, vogliono essere al centro della attenzione. Le rivali quindi presenti alla funzione funebre manifestano apertamente la loro indifferenza e la loro poca attenzione e la loro estraneità al dolore. Per loro è naturale non fare le condoglianze, non portare fiori e muoversi eleganti nel servizio funebre e con sguardo acuto di sfida. Si atteggiano, si pavoneggiano con semplicità stupefacente, come fossero nel mezzo di una festa paesana. I loro sguardi sono taglienti, crudeli. Parlano a voce alta senza ritegno, ridono senza avere tremore alle mani. Molte donne rivali nel rito funebre ostentano opulenza, fanno sfoggio di ricchezza, mostrano brillanti, anelli fastosi e raffinati, auto potenti.

Durante il rito danno suggerimenti, commentano, criticano, trattano gli altri parenti con aria di sufficienza, come fossero oggetti. Non c’è alcun rispetto per la defunta, per i suoi figli e parenti. Un comportamento assurdo, che fa accapponare la pelle. A comportarsi in modo indegno non sono solo le giovani e le giovanissime ma anche donne adulte, anziane che dovrebbero dare l’esempio. E’ facile prevedere che i figli nei giorni successivi al funerale sentano ancora negli orecchi l’eco di quelle atroci risate, fuori luogo e di pessimo gusto. Tuttavia tutti tacciono a cominciare dai sacerdoti e intanto il vizio dilaga.

 

Ester Eroli

 

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