SAMBUCI

Sambuci è un borgo alle porte di Roma nei Monti Prenestini collocato in una zona collinare. Il nome deriva, come mostrano antichi documenti del 858, dalla stessa pianta del Sambuco. Il borgo divenne un feudo ai tempi delle signorie. Ora fa parte della comunità montana dei colli Anieni.

Nel borgo si trova il castello  Theodoli a forma quadrangolare con torri di avvistamento laterali. Ristrutturato più volte nel duecento e seicento insieme al parco per farlo sembrare una villa signorile. Nell anno mille era proprietà della famiglia di Antiochia e poi della abazia di santa Scolastica di Subiaco. Nel XII secolo il castello fu inglobato in un feudo. Nel cinquecento ne divennero proprietari i Marari potente ricca famiglia. Dopo il castello passò al vescovo di Sulmona. Successivamente il castello fu comprato dalla famiglia Astalli e il cardinale Camillo Astalli, segretario di Innocenzo X, vi apportò delle modifiche e ne fece la sua residenza abituale. Il giardino all’italiana venne ampliato e si ebbe l’aggiunta di logge barocche. Poi il castello fu venduto ai Piccolomini e infine ai Theodoli. Girolamo Theodori aggiunse statue al giardino con simboli delle stagioni e un boschetto. Le siepi del giardino ricordano le ruote dello stemma Theodoli e i cerchi dello stemma degli Astalli.

Il castello all’interno si dispiega su tre piani. Il primo piano offre sale di rappresentanza e sale private. Il secondo piano mostra sale per gli ospiti. Il terzo piano era dedicato alle stanze della servitù.

Troviamo molti saloni affrescati opera dcl Canini ora usati per convegni. Troviamo la sala della Gerusalemme liberata ispirata alla epica, un salone con ampi paesaggi prospettici e colonnati, la sala dei ciclopi, con figure di Ercole, Apollo, Marte tutte fatte da Angelo Canini apprendista del Domenichino. Il salone del carro del sole invece è opera di Mario dei fiori e ha la allegoria del giorno e la notte e il soffitto di legno decorato.

Durante il secondo conflitto mondiale il castello ospitò carri armati tedeschi e da qui cominciò il suo declino. Ora il castello appare trascurato e abbandonato come molte opere del nostro paese.

ester eroli

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